Nel primo trimestre di quest’anno il volume totale degli investimenti retail nell’area Emea ha raggiunto i 10,8 miliardi di euro, in crescita rispetto agli 8,5 miliardi dello stesso periodo 2013. Per il 2014 si prevede un aumento delle transazioni del 15%, a quota 47 miliardi di euro. Il valore più elevato degli ultimi cinque anni.
Secondo Cushman&Wakefield, tra i leader mondiali dell’intermediazione e della consulenza immobiliare, l’attività sostenuta che ha caratterizzato il mercato degli investimenti retail alla fine del 2013 si è confermata nella prima parte del 2014, con volumi più elevati rispetto agli altri settori e all’anno scorso.
L’offerta non riesce a stare al passo con la domanda, spingendo verso l’alto i prezzi e costringendo gli investitori ad allargare la loro ricerca a livello qualitativo e geografico.
«Se gli investitori pongono meno restrizioni - dice Michael Rodda, responsabile Emea del dipartimento retail investment di C&W - sarà la reale disponibilità di prodotto e, in particolare, di immobili di grandi dimensioni ad attrarre la loro attenzione. La Germania è stata vincente nel primo trimestre, superando per la prima volta dal 2012 il Regno Unito, grazie a una serie di transazioni sia di immobili singoli, sia di portafogli, e a una richiesta sostenuta sui mercati interno e internazionale».
In Germania, Regno Unito e Francia si è realizzato il 68% degli investimenti del primo trimestre, rispetto al 60% del 2013. Al tempo stesso è aumentato l’interesse per Paesi come Spagna, Austria, Italia, Irlanda e Paesi Bassi.
«Private equity provenienti da fondi europei e mondiali continuano a fluire verso Sud - prosegue Rodda -. Anche un numero crescente di investitori poco propensi al rischio inizia a muoversi, favorendo nazioni più piccole come Belgio, Paesi Bassi e Paesi nordici».
Se la maggior parte degli investitori istituzionali si concentra sul settore degli shopping center (in Gran Bretagna è stata forte la richiesta di mega strutture da parte di cinesi e malesi), gli investitori privati e gli utilizzatori finali si confermano più attivi nell'ambito delle high street. In aumento anche la domanda di medie superfici, in particolare da parte di player locali e in misura minore pan-europei.
«Il mercato - precisa Rodda - sta iniziando a definire un nuovo equilibrio, con un ruolo sempre più importante giocato dai fondi internazionali e dai capitali globali, che nei prossimi anni svilupperanno ulteriormente i loro portafogli».
Per quanto riguarda l’Italia, sempre nei primi tre mesi del 2014 le transazioni retail sono state pari a 300 milioni di euro. Una crescita è prevista nel corso dell’anno, a seguito del miglioramento delle condizioni economiche, del “re-pricing” e di una maggiore disponibilità di finanziamenti.
“Nella Penisola– conferma Stephen Screene, responsabile in Cushman& Wakefield del dipartimento capital markets in Italia - un numero senza precedenti di investitori ricerca centri commerciali regionali di grandi dimensioni. La disponibilità di prodotto è tuttavia limitata e questo influenzerà l’andamento dei prezzi”.
Nell’Europa Centrale e Orientale, la Polonia e la Repubblica Ceca hanno registrato un forte incremento rispetto al primo trimestre 2013, mentre la situazione di incertezza e le sanzioni in Ucraina hanno determinato una diminuzione del business nel mercato russo.