Chi si aggiudicherà PittaRosso? Sarà un fondo o una realtà industriale? Domande che a breve troveranno risposta. Intanto in un'intervista Alessandro Benetton (nella foto), al vertice dell'azionista di riferimento 21 Investimenti, fa il punto sul retailer di calzature, che dal 2011 al 2013 ha quasi raddoppiato il fatturato.
Era il luglio 2011 quando la società guidata da Benetton acquisiva la maggioranza di PittaRosso, che allora si chiamava Pittarello dal nome della famiglia fondatrice, tuttora presente nell'azionariato con una quota del 24%, suddivisa tra i quattro fratelli Lorenzo, Ivo, Pierluigi e Vittorio.
Da allora il fatturato dell'azienda ha preso il volo, schizzando dai 116 milioni del 2011 ai 200 del 2013 e analogo è stato l'andamento dell'ebitda, salito da 10,2 a circa 21 milioni.
Intervistato da Maria Silvia Sacchi di CorrierEconomia, Alessandro Benetton (che nel maggio scorso ha lasciato la presidenza del Gruppo Benetton a Gianni Mion, pur rimanendo nel cda) dice di aver applicato al gruppo Pittarello le tre regole base di 21 Investimenti: «Avere una visione industriale, condividere con il management gli obiettivi e rimanere sempre reattivi alle dinamiche di mercato». «I risultati - puntualizza - ci confermano che, anche in questo momento di crisi, si può crescere, creare posti di lavoro e valore per gli azionisti».
«PittaRosso - aggiunge l'a.d. del brand, Andrea Cipolloni - ha da sempre un modello di business avanzato», con assortimenti completamente rinnovati ogni sei mesi. Un plus cui si è aggiunto, sotto l'egida di 21 Investimenti, un riposizionamento dell'offerta, grazie anche all'ingresso nei negozi della catena di marchi come NeroGiardini, Geox, Nike, Diadora e altri, «senza perdere la clientela dell'inizio e lasciando inalterato il sistema di servizio».
L'estate scorsa si sono diffuse le prime voci su una vendita della società, successivamente confermate, e negli ultimi tempi sono emersi i nomi dei possibili pretendenti: in pole position ci sarebbero alcuni fondi (Ardian, Change Capital, Clessidra e Permira) ma anche colossi del footwear, del calibro di Bata e Deichmann.
La scelta, come sottolinea Alessandro Benetton, cadrà su chi sarà in grado di sostenere il progetto industriale del management, focalizzato sullo sviluppo e l'internazionalizzazione «di un'azienda in cui crediamo moltissimo».
Secondo CorrierEconomia, nel 2014 il fatturato di PittaRosso dovrebbe spingersi a quota 240 milioni di euro, con l'obiettivo di superare i 300 milioni nel 2015.