STRATEGIE

Diesel: azione legale contro il cybersquatting

 

Diesel ha presentato un'azione legale alla Corte Distrettuale dello Stato di New York nei confronti di 83 siti web che, come si legge in un comunicato, «hanno suscitato il falso convincimento di essere stati autorizzati a vendere prodotti originali Diesel, attraverso l'utilizzo del marchio registrato nel nome del dominio».

 

«Questi portali - prosegue la nota - hanno venduto migliaia di copie, riproduzioni contraffatte di capi a marchio registrato Diesel».

 

Un utilizzo illegale del trademark «che danneggia i nostri consumatori - ha precisato Renzo Rosso (nella foto), fondatore e presidente di questo brand e numero uno della holding che lo controlla, Otb - i quali sono portati a credere di acquistare proposte di alta qualità Diesel».

 

Nel 2013 le dogane cinesi hanno ufficialmente confiscato oltre 70mila articoli contraffatti "Diesel", che stavano per essere immessi sui mercati internazionali, mentre quelle europee hanno bloccato e sequestrato 35mila indumenti, cui se ne sono aggiunti 15mila nei primi sei mesi di quest'anno.

 

Il 2014 ha visto la chiusura di oltre 120 siti trasgressori, il blocco di un migliaio di venditori online e 40mila prodotti rimossi dal mercato.

 

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