In vista dell'apertura, la prossima settimana (il 20 maggio), del suo più grande store al mondo nel cuore di New York - circa 6.500 metri quadri all'angolo tra Broadway e l'avenue of Americas - e di futuri opening sul territorio statunitense, H&M lancia la sua prima "national recruiting campaign" oltreoceano.
La campagna, sviluppata sull'headline "Place of Possible", verrà veicolata attraverso diversi canali, tra cui Internet, cartelloni pubblicitari e display in-store, in cui saranno evidenziati i plus offerti ai dipendenti: stipendi più alti (secondo wwd.com, del 24% circa rispetto al minimo applicato a New York e del 20% per quanto riguarda il resto del Paese), benefit, possibilità di avanzamento di carriera. Come sottolinea un comunicato, negli ultimi cinque anni le promozioni in H&M Usa sono state più di 4.500.
«Siamo certi del fatto che il nostro migliore investimento sono i dipendenti - afferma Daniel Kulle, presidente di H&M North America -. Portiamo la moda in tutto il mondo e abbiamo bisogno di persone in grado di seguirci nel nostro viaggio».
La campagna ha come protagonisti 500 impiegati di H&M il cui percorso aziendale riflette il claim "Place of Possible", presentando le loro testimonianze. Ma qual è il profilo ricercato da H&M? «Individui ambiziosi - si legge in una nota - interessati alla fashion industry e che vogliano entrare a far parte della famiglia H&M, in un momento in cui l'insegna sta sviluppandosi rapidamente negli Stati Uniti». L'anno scorso il retailer nord-europeo ha avviato 62 store nell'area, creando 2.800 posti di lavoro. In dirittura d'arrivo sono altri 61 punti vendita.
H&M prevede di avanzare al ritmo annuo di +10%-15%, portando il numero dei negozi globali a sfiorare le 4mila unità entro fine 2015.
Wwd.com sottolinea come molti retailer sul mercato a stelle e strisce stiano investendo sulla job satisfaction come asset, al pari del customer service. Per esempio Gap, TJX e Wal-Mart hanno annunciato che aumenteranno la paga minima oraria (nella foto, H&M sulla Fifth avenue).