Il gruppo britannico Burberry archivia il primo semestre fiscale con ricavi in crescita del 7% a 1,1 miliardi di sterline (+14% a periodi comparabili). Il retail, che totalizza 748 milioni di ricavi, registra un +10% a periodi comparabili.
Nei sei mesi terminati il 30 settembre, il wholesale si attesta a 317 milioni di sterline (+13% a periodi comparabili). In calo il licensing a 35 milioni (-3% a periodi comparabili).
A livello di mercati, Burberry ha realizzato un +9% in Asia-Pacifico e nelle Americhe. In Emeia (Europa, Medio Oriente, India e Africa) la crescita è stata del 6%. Analizzando le singole tipologie merceologiche, gli accessori sono saliti del 7%, mentre menswear e womenswear hanno segnato un +5% ciascuno. Il childrenswear ha accusato un -4%, mentre il beauty, da qualche tempo gestito internamente, è cresciuto del 46%.
Seppure in un contesto difficile, il nuovo ceo Christopher Bailey ha dichiarato che il gruppo non è mai stato così ben preparato al periodo delle festività. Bailey, che è anche direttore creativo del brand, ha anticipato che continueranno gli investimenti per incrementare produttività e profittabilità nel lungo periodo. Tuttavia, per l'esercizio in corso, gli utili dovrebbero risultare inferiori di 25 milioni di sterline rispetto al previsto e il margine operativo è stimato al 17% dal 17,5% ipotizzato in precedenza .
In chiusura di seduta il titolo Burberry segna un -3,65% alla Borsa di Londra. Su base annuale la flessione è dell'8% (nella foto, la sfilata Burberry Prorsum spring-summer 2015).