Nel primo semestre 2014 i ricavi di Hermès sono saliti dell'8% a 1,9 miliardi di euro (+12% a cambi costanti). In Europa il gruppo francese del lusso ha realizzato un +7%, mentre negli Usa è cresciuto del 13%.
In Asia, Giappone escluso, le vendite sono aumentate del 17%. In Sol Levante l'incremento risulta dell'11%.
Il ready to wear e gli accessori si rivelano i più dinamici (+16%), seguiti dai leathergoods e dalla selleria (+13%). Cravatte e foulard mettono a segno un +11%, mentre gli orologi accusano un -7%, penalizzati soprattutto dai minori acquisti in Cina.
Nei sei mesi l'ebit di Hermès è passato da 584 a 621 milioni di euro, che rappresenta il 32,6% delle vendite. Gli analisti interpellati da Bloomberg si aspettavano un valore di 617 milioni. L'utile netto consolidato del gruppo ha totalizzato 413 milioni, in salita dell'8% rispetto al primo semestre 2013.
Il management ha confermato l'obiettivo di una crescita dei ricavi del 10% a cambi costanti, nel medio termine. L'operating margin dovrebbe risultare più basso del 32,4% ottenuto nel 2013 (il più alto di tutti i tempi), a causa dell'impatto negativo delle valute.