Nel primo semestre, il gruppo del lusso Lvmh ha totalizzato 13,6 miliardi di euro di ricavi, in aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2013 (+5% a periodi comparabili). Il business più importante in termini di fatturato, il fashion, segna un +7% a 5 miliardi.
Nei sei mesi, profumi e cosmetici sono saliti del 2% e il selective retailing (Sephora, tra le catene in portafoglio) del 4%. In flessione il segmento orologi e gioielli (-1%) e il business dei vini e liquori (-7%). I profitti operativi semestrali di Lvmh, su cui pesa il rafforzamento dell'euro, sono diminuiti del 5% a 2,7 miliardi di euro, mentre l'utile netto ha subito un -4% a 1,6 miliardi.
Il rafforzamento dell'euro ha impattato soprattutto su abbigliamento e accessori e sui preziosi. Complessivamente il colosso francese ha rivelato una buona tenuta in Europa e una continua crescita negli Usa e in Asia.
Entrando più nel dettaglio dell'area moda, il management parla di un «eccellente inizio d'anno» per Loro Piana, di una «risposta entusiasta» alla prima sfilata Louis Vuitton (nella foto) sotto la direzione creativa di Nicolas Ghesquière e di un forte incremento delle vendite delle iconiche borse Fendi. Céline continua a crescere grazie al successo degli accessori e al rapido sviluppo delle calzature. Nel semestre, inoltre, la griffe ha ampliato il network retail aprendo a Londra, Tokyo e Parigi. Altri in marchi in portafoglio come Givenchy, Berluti e Kenzo, stanno invece «rafforzando le loro posizioni».
Da un'analisi su base trimestrale emerge che il giro d'affari di Lvmh ha totalizzato 6,8 miliardi di euro nel secondo quarter, in calo dai 7,2 miliardi totalizzati nei primi tre mesi dell'anno. Il chairman e ceo Bernard Arnault ha dichiarato di approcciare la seconda parte del 2014 «con fiducia». Nonostante l'incertezza economica in Europa, si aspetta che il gruppo continui a guadagnare quote di mercato, grazie ai numerosi lanci di nuovi prodotti pianificati per la fine del 2014 e all'espansione in mercati promettenti.