Il giorno dopo la sfilata Prada pubblica i risultati semestrali approvati dal board. Il gruppo quotato a Hong Kong totalizza un ebit di 373,2 milioni, in calo del 18,6% rispetto al primo semestre 2013, mentre l'utile scende del 20,6% a 244,6 milioni.
Il gruppo del lusso - su cui pesa un «difficile contesto politico e macroeconomico, oltre a un andamento sfavorevole delle valute», ha totalizzato 1,75 miliardi di euro di fatturato (+1,3% e +4,5% a cambi costanti) e 492,8 milioni di ebitda (-10,6%). Nel primo semestre del bilancio precedente i ricavi del Gruppo Prada erano cresciuti dell'11,7%.
Nei sei mesi terminati il 31 luglio, in calo anche i margini: l'ebit su fatturato è passato dal 26,5% al 21,3%. «Per quanto l’attuale scenario non mostri segnali di miglioramento e le persistenti difficili condizioni economiche e geopolitiche stiano influenzando negativamente la propensione al consumo - commenta l'a.d. Patrizio Bertelli - restiamo convinti che il mercato del lusso, e in particolare il segmento high-end nel quale opera con successo il Gruppo Prada, continuerà nel medio termine a offrire interessanti prospettive di crescita».
«In questi ultimi anni - conclude Bertelli - ci siamo dedicati allo sviluppo di un network retail equilibrato e globale, attraverso il quale abbiamo stabilito un legame diretto con la a clientela e accresciuto il valore dei nostri brand. La posizione raggiunta oggi dal gruppo nel mercato del lusso costituisce una solida base per la crescita di ricavi e margini nel medio-lungo periodo, da perseguire, ponendo sempre massima attenzione all’eccellenza, attraverso un’oculata politica di investimenti e un continuo monitoraggio dei costi».