Sindacati

Burberry: i lavoratori protestano davanti allo store di Regent Street

Una ventina di lavoratori arrabbiati davanti al megastore Burberry in Regent street a Londra. Si è verificato venerdì scorso, con il negozio affollato. Motivo della protesta? La paga oraria, inadeguata secondo i sindacati, per un brand che totalizza 2,3 miliardi di sterline di ricavi e 461 milioni di profitti (lordi).

 

La manifestazione ha dato il via a uno sciopero di 48 ore indetto dal sindacato degli addetti alle pulizie The Independent Workers of Great Britain, noto per le proteste colorate e rumorose. Il "cleaning staff" di Burberry lamenta anche di essere costretto a fare degli straordinari non retribuiti e di avere dovuto acquistare la divisa, perché non fornita dall'azienda appaltatrice, la Iss.

 

Lo scorso novembre il salario minimo di riferimento per i lavoratori di Londra (detto “London Living Wage”) è aumentato da 8,80 a 9,15 sterline l'ora. Tuttavia, solo una minima parte delle aziende londinesi ha provveduto all'adeguamento, mentre resta obbligatorio il salario minimo (“minimum wage”), fissato su base nazionale a 6,5 sterline l'ora per gli over-21 e 5,13 sterline, per i 18-20enni.

 

«Burberry - precisano dal gruppo - paga il London Living Wage per tutto lo staff dell'azienda, diretto e indiretto. Apportiamo tutti gli aumenti salariali annuali nei termini richiesti dalla Living Wage Foundation». L'effettivo adeguamento avverrà, come ogni anno, in aprile, con l'avvio del nuovo fiscal year.

 

 

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