Dimensione Danza e A. Moda (Everlast) hanno presentato oggi, 1 aprile, la nuova sede milanese all'interno degli spazi di Superstudio Group di via Tortona 27. Un'importante vetrina per i due brand, che puntano al rilancio, dopo le stagioni della crisi. Lo racconta a fashionmagazine.it Alessandro Bastagli.
Il ceo di Dimensione Danza e presidente di A. Moda ha delineato il piano strategico per il reboot della label legata all'universo della danza, di cui dal 2012 detiene una quota del 40% e di cui produce e distribuisce su licenza le collezioni. «Da quando siamo entrati nella compagine sociale abbiamo cercato di ricreare la filosofia di prodotto che ha connotato Dimensione Danza - spiega - nei suoi 30 anni di storia».
E prosegue: «Stiamo lavorando al rilancio del brand a 360 gradi, dal prodotto allo stile, dalla comunicazione al web. Strategica da questo punto di vista la decisione di tornare a sponsorizzare la trasmissione Amici, che 12 anni fa è stata un'importante cassa di risonanza per il marchio».
Come spiega Bastagli, «nel 2012, quando siamo entrati nella società, Dimensione Danza fatturava 8/9 milioni di euro. Una cifra inferiore rispetto ai tempi d'oro della label, che nel 2014 ha subito un ulteriore calo, a circa 7,5 milioni di euro, dovuto in primo luogo al closing degli store».
In questi anni dalle otto vetrine monomarca, Dimensione Danza è rimasta insegna dei tre punti vendita di Milano, in corso Europa, corso Vittorio Emanuele e corso Vercelli, cui si aggiungono 280 clienti wholesale, anche questi in leggera contrazione.
Ma Bastagli accarezza nuovi progetti relativi al retail, che guardano soprattutto fuori dal nostro Paese: «In Italia puntiamo ad aprire un negozio a Roma. All'estero, che oggi rappresenta il 35% del giro di affari, stiamo valutando con il partner del Far East, la Hero International, l'opening di uno spazio a Tokyo Omotesando; in Medio Oriente scommetteremo sul Dubai Mall e poi dovremmo concludere una partnership per entrare nei department store di un'importante catena statunitense».
Sempre a proposito di operazioni oltrefrontiera, di recente è stato concluso un accordo con Società Italia, con cui si conta di recuperare il terreno perduto negli ultimi mesi di grande crisi del Paese.
In parallelo il prodotto è stato oggetto di una meticolosa ridefinizione, con l'obiettivo di rivalutare l'essenza dell'etichetta, legata al mondo della danza, ma anche al tempo libero, alla palestra e al jogging, con un'estrema attenzione alla femminilità dei tagli e delle vestibilità. Proposte con prezzi che vanno dai 150 euro sell out della tuta ai 50 delle T-shirt, alle 80 delle felpe.
Strategica l'apertura di una grande showroom a Milano, presso il Gruppo Superstudio: uno spazio di oltre 600 metri quadri che opera anche da showroom commerciale per Everlast, marchio di punta di casa A. Moda, in fase di ripresa. «Sia l'uomo sia la donna vanno bene e, dopo anni di sofferenza, nel 2015 contiamo di chiudere con un'inversione di tendenza, ossia ricavi in aumento del 5%», racconta Bastagli, che detiene anche il 60% di Lineapiù: «Un'azienda passata da 27 milioni a 42 milioni di giro di affari. Una realtà unica, grazie al pregio e alla bellezza dei filati prodotti».