Strategie

Bally rilancia sulle borse e annuncia l'integrazione con Zagliani

Il marchio Zagliani si mette in pausa. D'ora in poi dai laboratori dello storico nome della pelletteria milanese usciranno esclusivamente le borse griffate Bally. La decisione è stata presa dalla Jab Holdings, a cui entrambi i brand appartengono.

 

Attraverso un comunicato, Bally ha annunciato la completa integrazione di Zagliani, che porterà i 30 artigiani impiegati nell’atelier milanese a lavorare in esclusiva per la produzione delle borse da donna del brand svizzero.

 

Come dichiarato dal ceo di Bally, Frédéric de Narp, l'operazione evidenzia la «volontà di aumentare il segmento donna» con un focus sui pellami esotici e permetterà al gruppo svizzero di «offrire un servizio made-to-measure e di provvedere a ordini speciali», tutti aspetti su cui Zagliani aveva costruito la sua strategia stilistico, commerciale e produttiva.

 

Il progetto di integrazione è stato portato avanti da Giovanni Torchiani (ex Fendi), che dall’ottobre dello scorso anno è vice president global manufacturing di Bally.

 

Per il momento Jab Holdings (di cui fanno parte anche Jimmy Choo e Belstaff) non commenta la notizia del congelamento della produzione a marchio Zagliani, ma a quanto risulta a fashionmagazine.it la collezione autunno-inverno 2015/2016, presentata lo scorso 26 febbraio, potrebbe anche non essere mai prodotta.

 

A rafforzare l'ipotesi di una sospensione immediata dell'etichetta, c'è anche il repentino oscuramento del sito zagliani.com, che rimanda invece a quello di Bally.

 

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