Tempo di novità per il womenswear firmato Gazèl. Alessandra Verona, direttore creativo e titolare del brand di Udine, ha scelto di dare una svolta alla collezione, regalando slancio all'immagine e scommettendo sull'export. Tappa imminente, lo sbarco a Milano con un monomarca.
«Abbiamo sentito l'esigenza di cambiare un po' le cose - racconta l'imprenditrice -. Siamo partiti dal prodotto, che oggi si avvale anche della creatività di Margherita Mazza, che ha portato ulteriori competenze e una ventata di novità alla collezione, meno bon ton e più boho glam, decisamente più grintosa e cosmopolita».
Nata nel 2003 come linea di accessori, oggi Gazèl è diventata un total look in cui l'accessorio rappresenta i tre quarti dell'offerta ma in cui è l'abbigiamento a fare la parte del leone, alla voce fatturato (circa il 55%). «Un cambiamento che qualche stagione fa ci ha spinti a lasciare l'arena di Première Class a Parigi, per trasferirci a Who's Next - spiega Verona -. Lo scorso febbraio, inoltre, abbiamo debuttato a White, dove abbiamo preso molti contatti con operatori stranieri».
Una presenza mirata, in un momento in cui si punta a crescere oltreconfine. «In arrivo nel reparto commerciale c'è un responsabile estero a cui affidiamo il compito di spingere sull'acceleratore dell'export, che oggi rappresenta appena il 20% del nostro giro di affari, realizzato in Spagna, Grecia, Giappone e Francia. Nel mirino per le prossime stagioni ci sono la Germania, gli Stati Uniti e il Far East».
Se il business dovrà crescere soprattutto grazie ai mercati d'oltreconfine, viceversa la produzione tende a rientrare in Italia. «Un tempo il 70% della collezione era realizzato all'estero e il 30% nel nostro Paese, oggi tendiamo a invertire le percentuali, affidandoci a piccoli laboratori del Veneto, della Toscana e dell'Emilia Romagna e ai maglifici del carpigiano».
Una scelta che si riflette sui prezzi: «I listini sono necessariamente saliti. D'altra parte, oggi c'è un adeguamento del consumatore, che compra sempre meno ma con più attenzione alla qualità e ai contenuti. Per fare un esempio, il prezzo di un abito invernale parte dai 150 euro al consumatore. Una cifra accessibile».
Presente in 300 negozi monomarca, boutique medio-piccole di ricerca, entro il 2016 Gazèl punta ad approdare a Milano con un monomarca: «Un passo importante per una realtà in progress. «Il sell-in della stagione invernale è cresciuto del 22% - conclude Verona -. Un segnale che prelude a un'evoluzione del giro di affari, rispetto ai 2 milioni e 300mila euro del 2014».