Strategie

Paolo Bodo: «Sixty Distribution non sta lasciando l'Europa»

Paolo Bodo, a.d. di Sixty Distribution, smentisce categoricamente le notizie circolate in questi giorni, che annunciavano l'uscita dell'azienda dall'Europa. «Stiamo lavorando intensamente - dice - con significativi investimenti, al rilancio dei marchi in portafoglio in tutta l'area Emea». E dichiara a fashionmagazine.it: «In arrivo 18 nuovi negozi nei prossimi tre anni»

 

Dopo stagioni di rumors e fughe di notizie, i vertici della nuova Sixty Distribution escono allo scoperto per dire la loro sul futuro dell'azienda abruzzese. « C'è una confusione di base che vorrei chiarire - spiega Bodo -. Ci sono due aziende: la Sixty spa, quella "vecchia", che è andata in concordato; e una nuova realtà, la Sixty Distribution, che dal 2012 fa capo al fondo panasiatico Crescent HydePark, che ha preso in mano una situazione difficile per far sì che l'azienda potesse riprendere quota, tornando a essere una realtà importante, con brand in grado di imporsi a livello europeo».

 

Per rimettere in moto l'azienda la Crescent ha fatto investimenti molto importanti che a oggi, rivela Bodo, si aggirano sui 100 milioni di euro. «Una mission impossible, se consideriamo che i fornitori non fornivano, i clienti non compravano e le banche non elargivano più crediti. Noi abbiamo tenuto in piedi la vecchia Sixty e abbiamo presentato un piano di rilancio per la nuova Sixty Distribution che è stato accettato dai sindacati e dal Ministero dello Sviluppo Economico».

 

E prosegue: «Se oggi la Sixty è in concordato e non è fallita è grazie agli interventi della nuova Sixty, che ha rilevato i marchi e alcune attività per tutta l'area Emea, assumendo oltre 200 persone dal concordato, che altrimenti sarebbero rimaste senza lavoro e facendo ripartire le attività. I 263 addetti attualmente in cassa integrazione (che l'11 ottobre, alla scadenza del concordato, perderanno il posto di lavoro, ndr), non fanno capo a noi ma alla "vecchia" spa)».

 

A oggi a Sixty Distribution fanno capo 52 addetti nella sede di Chieti, che ha il presidio commerciale del retail diretto e delle attività wholesale in Emea, e dove vengono seguiti stile, prototipia e campionario. Ci sono poi altre 186 persone nella rete di negozi nazionali e 75 in capo al network retail europeo.

 

A queste si aggiungono le 8 della società satellite, la +39 («Diventeranno 10 entro fine anno con il progetto di nuove assunzioni negli anni a seguire»): una realtà di servizio che supporta la logistica, lo sviluppo dei prototipi e che un domani gestirà una parte delle produzioni made in Italy, che l'azienda intende riportare in auge, per supportare il processo di upgrading delle collezioni.

 

A tale proposito, l'azienda si concentra su Miss Sixty, Energie, Murphy & Nye e Refrigiwear. L'obiettivo è ampliare l'attività attraverso un modello di business multi-canale con retail diretti (oggi i monomarca sono 31 per le quattro linee ma l'obiettivo è arrivare a 49 entro il 2017), distributori e partner affiliati, rafforzando e ricostituendo un network europeo di monobrand.

 

«A regime è prevista una presenza nei principali Paesi europei - rivela Bodo, tornando ai rumors di questi giorni -. Sixty Distribution opera esclusivamente nell'area Emea. La regione Asia Pacific è seguita da una società diversa, che fa capo al cinese Trendy International Group. Due realtà distinte, che agiscono in modo coerente».

 

Per quanto riguarda il brand Miss Sixty, si punta al riposizionamento in chiave premium. «A tal fine - chiarisce il direttore generale Domenico Gentile - abbiamo deciso di chiudere i monomarca non in linea con questa immagine, mantenendo solo quelli coerenti a livello di ubicazione, che rinnoveremo con un nuovo format. In parallelo inaugureremo nuove vetrine in città strategiche, con l'obiettivo di passare da 12 a 22 door nei prossimi tre anni».

 

Punto di partenza del progetto è il negozio storico di via del Corso a Roma, che si inaugura entro l'anno con l'inedito look, a cui farà seguito quello di Londra nel centro commerciale Westfield White City, in arrivo entro febbraio. A marzo sarà la volta del restyling del punto vendita di Firenze, in via Roma. Tra il 2015 e il 2016 sono previsti gli opening ex novo di Parigi, Londra e Milano, in zona Quadrilatero. E se il retail è il focus, anche il wholesale sarà oggetto di ripensamento in direzione di una riqualificazione.

 

Per Energie il focus è sull'updating del wholesale, supportato a livello di immagine dall'apertura di nuovi negozi a Parigi, Milano e Londra. Grazie al ritorno dello stilista Romano Baboin, Murphy & Nye punta al riposizionamento nell'area dello sportswear premium, con il progetto di attualizzazione e ampliamento del retail. Refrigiwear, etichetta diffusa principalmente in Italia, sarà indirizzata anche verso altri mercati: previsto il lancio in Spagna nell'autunno-inverno 2015/2016.

 

È un progetto ambizioso, quello illustrato a fashionmagazine.it dall'a.d. Paolo Bodo e dal direttore generale di Sixty Distribution, Domenico Gentile che, a livello di cifre, dovrebbe tradursi in un incremento dei ricavi dai 25 milioni stimati per l'anno in corso ai 100 del 2017, a fine piano.

 

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