Strategie

Roy Roger's: a febbraio l'approdo a Milano con un monobrand

È fissata per fine febbraio-inizi di marzo l'apertura del monomarca di Roy Roger's, che approda a Milano in corso Venezia, nello spazio di 80 metri quadri in precedenza occupato da Navigare. Una scommessa importante per l'azienda toscana, pronta alla conquista di nuovi mercati.

 

«La vetrina milanese sarà un importante strumento nel nostro processo di crescita all'estero, a maggior ragione in una Milano che si accinge a vivere l'esperienza dell'Expo - racconta a fashionmagazine.it Patrizia Biondi, presidente dell'azienda -. Sarà una tappa importante nella nostra strategia retail, che oggi ci vede presenti a Firenze, Roma, Forte dei Marmi e Napoli, tutte città strategiche in termini di visibilità all'estero».

 

Middle East, Far East e Stati Uniti sono le aree sotto la lente, in questo momento, per una realtà che di potenzialità per evolvere oltrefrontiera ne ha molte, se si considera che, su un giro di affari di 24 milioni di euro nel 2014 (in progress del 5%), solo una quota del 10% è coperta dalle vendite all'estero.

 

Anche il prodotto è oggetto di grandi attenzioni. «Per essere apprezzati all'estero occorre investire sulla ricerca e sull'innovazione», puntualizza Patrizia Biondi, che nello stand a Pitti Uomo mostra una collezione in cui la teconologia strizza l'occhio alla tradizione. Tra gli esempi significativi, le giacche in casentino rivisto nelle modellature, con l'inserimento di pellicole interne spalmate, a prova di vento e di pioggia, i piumini senza cuciture ma termosaldati e laserati  frutto della collaborazione con Cinelli («Una barriera invalicabile per le piume»), i denim realizzati con tessuti giapponesi.

 

Sempre nell'ambito di Pitti Uomo, ieri sera e questa sera, lo shoeshiner inglese Jock Kennedy, presidente della London Shoeshine Limited, è a disposizione nel punto vendita fiorentino della griffe per offrire il suo servizio. «Un appuntamento importante in un momento in cui si riscopre il valore della tradizione e si rivalutano le competenze artigianali», conclude Patrizia Biondi.

 

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