Cosa lega tre brand come Spiewak, Baracuta e B.D. Baggies? L’heritage autentico, un progetto di rilancio mirato, l’attenzione alla sostenibilità e un’azienda tutta nuova a cui oggi fanno capo. Si chiama 460 West Broadway e ha sede in Svizzera, a Stabio. Ne parliamo con il presidente, Luca Levi.
Manager del settore sportswear con tanto di pedigree, Levi (nella foto) è stato tra i fondatori di Napapijri, che ha seguito anche all’indomani del passaggio nelle fila di Vf Corporation, dove ha rivestito per oltre sette anni la carica di vice presidente di una delle divisioni.
«Ora - racconta a fashionmagazine.it - la grande scommessa è quella di investire in un pool di marchi autentici, con una storia centenaria alle spalle, reinterpretandoli con uno spirito moderno, una grande cura di tessuti, vestibilità e dettagli. E soprattutto senza tradirne il dna». «Per ora - prosegue - lavoriamo su Spiewak e sulle etichette Baracuta e B.D. Baggies, in precedenza distribuite da Wp Lavori in Corso, ma in futuro non escludiamo di aggiungere nuove frecce al nostro arco».
Nata esattamente un anno fa, 460 West Broadway fa capo a un gruppo di soci finanziatori. «Al momento ha 15 dipendenti ma presto ne arriveranno altri», precisa Levi. Un’azienda che ora esce allo scoperto con le collezioni dell’inverno 2015-2016, appena presentate ad agenti e distributori alla Fonderia Napoleonica, a Milano e che vedremo sotto i riflettori al prossimo Pitti Uomo.
«Partiamo da valori etici, dalla voglia di fare impresa, riportando l’uomo al centro e investendo sull’idea di fabbrica - precisa Levi -. Non a caso stiamo dando enfasi alle produzioni effettuate nei Paesi di origine dei brand, perché riteniamo che la delocalizzazione degli anni Novanta abbia impoverito il prodotto e la cultura del saper fare».
Oggi i bomber iconici di Baracuta, il G9 e il G4, sono realizzati in Inghilterra in un’azienda che impiega 50 addetti e che lavora in esclusiva per 460 West Broadway, con l’obiettivo di ampliare la gamma di prodotti made in Uk.
Negli Stati Uniti è stato siglato un accordo con Roy Spiewak, il vecchio proprietario di Spiewak, in base al quale una parte dei capispalla già fatti in America sarà spostata a Ruleville, nel Mississippi, all'interno della sua fabbrica, specializzata nella realizzazione di uniformi per polizia, esercito, postini.
Discorso un po’ diverso per B.D. Baggies, affidata in licenza alla V&V di Bergamo, che produce camicie in tre stabilimenti di proprietà in Italia, Egitto e Romania, per un totale di 450 impiegati. «Con un partner di questa esperienza - sottolinea il presidente di 460 West Broadway - vogliamo riportare la label ai tempi d’oro degli anni Novanta, quando era rinomata per la qualità dei tessuti e per i sacchetti di tela che contenevano le camicie. Dopo una prima uscita la scorsa estate (ben 28mila capi venduti), dall’inverno prossimo aggiungiamo una serie femminile».
Anche la sostenibilità ha un ruolo importante nella nuova avventura di Levi, che nella showroom milanese mostra i capi di Spiewak realizzati con lane riciclate e imbottiti con piume anch’esse riciclate. E non si scompone di fronte alla domanda: «Cosa differenzia Spiewak e Baracuta dagli altri marchi competitor?» ma mette in rilievo dettagli, cuciture, interni dal sapore sartoriale, imbottiture, impunture, soluzioni three layer, lane tecniche laminate waterproof, interni in maglia jacquard.
Un lavoro frutto di un grande rispetto nei confronti di marchi con tanti anni di storia alle spalle: «Per Baracuta (con una fascia prezzi retail dai 299 ai 599 euro del capo con interno staccabile, ndr) abbiamo ripreso gli aspetti iconici della label, come il colletto e il taglio particolare sul retro, per farne il fil rouge di una collezione molto pulita e dall’immagine British».
«Con Spiewak (prezzi da 499 ai 799 euro, ndr) abbiamo voluto riallacciarci al legame con il mondo delle uniformi militari, attingendo ispirazione dagli archivi del brand. Non ci siamo fermati alla reinterpretazione dal capo iconico, il parka N3B, che abbiamo declinato in ben 15 colori, bensì abbiamo voluto segmentare l’offerta con più modelli e materiali. Stesso discorso per la donna, su cui si è investito a livello di scelta dei tessuti e dei fit».
Anche le collaborazioni hanno un ruolo importante, come quella con Narifuri, marchio giapponese specializzato nell’abbigliamento, negli accessori e nelle borse per i ciclisti contemporanei e con l’altro giapponese, lo stilista Yoshinori Ono, da cui sono nati modelli di giacche speciali.
Intanto si punta al debutto nel retail, fissato per il 2015, quando saranno inaugurate la prima vetrina di Baracuta a Londra e la prima di Spiewak a New York. Poi si penserà a dare una casa anche a B.D. Baggies.
Nel frattempo cresce l’universo wholesale, che per Spiewak vuol dire 700 door: nomi del livello di Barneys, Saks, Neiman Marcus, Bloomingdales, Scoop e Ron Herman negli Stati Uniti, Beams Plus, Isetan e United Arrows in Giappone. Più selettivo il network di Baracuta: 500 canali indipendenti, tra cui Present a Londra, Beams e United Arrows in Giappone.
Con questi presupposti gli obiettivi di fatturato di Levi sono ambiziosi: «Primo step il 2015, con una previsione di circa 9 milioni di euro, e poi il grande salto nei due anni successivi, al termine dei quali contiamo di arrivare a quota 30 milioni».