Doppia uscita di scena in Gucci. Patrizio di Marco, ceo della società, e Frida Giannini, direttore creativo, lasceranno i rispettivi incarichi. Il top manager è agli ultimi giorni di lavoro e dall'1 gennaio sarà sostituito da Marco Bizzarri.
La stilista invece resterà fino a febbraio, in tempo per firmare la collezione uomo e il womenswear del prossimo inverno. Prossimamente verrà nominato il suo successore, ma già si fanno i nomi di Riccardo Tisci e Maria Grazia Chiuri.
Una vera rivoluzione per la maison della doppia G. Ma non inattesa, visto che da tempo si parlava di una progressiva perdita di potere da parte della coppia all'interno dell'azienda. L’annuncio ufficiale è arrivato questa mattina da Kering, l’azionista francese del brand italiano.
«È stato un piacere per me lavorare con Patrizio in questi anni. Le performance ottenute da Gucci durante il suo incarico avvalorano il suo successo. Desidero ringraziarlo di cuore e augurargli il meglio per i suoi progetti futuri», con queste parole François-Henri Pinault, presidente e ceo di Kering ha congedato di Marco, che ha fatto parte del Gruppo Kering per più di 13 anni, essendo entrato nelle fila della realtà francese nel 2001, come ceo di Bottega Veneta.
A differenza del compagno (i due sono legati sentimentalmente e dal 2013 hanno una figlia Greta), la Giannini ha davanti a sé ancora un periodo intenso di lavoro nella maison fiorentina, visto che insieme al nuovo ceo Bizzarri dovrà progettare le collezioni autunno-inverno 2015/2016 dell'uomo e della donna.
Frida ha fatto parte del Gruppo Kering e di Gucci per più di 12 anni. Entrata in Gucci nel 2002, nel 2004 è stata nominata head of design for leather goods e successivamente nel 2005 è diventata head of design for women’s ready-to-wear. Nel 2006 ha assunto il ruolo di unico direttore creativo della casa fiorentina.
«Desidero ringraziare Frida per il suo contributo alla storia di Gucci - ha commentato Pinault, presidente e ceo di Kering -. È stata l’unico direttore creativo di Gucci per quasi un decennio. Questo è un risultato davvero notevole, considerando il livello di responsabilità enorme come supervisore di tutti gli aspetti relativi al prodotto e all’immagine per un marchio così globale, durante un periodo di tempo così lungo».
Vero protagonista della nuova Kering si conferma invece Marco Bizzarri: il manager che ha fatto crescere Bottega Veneta, altro brand della scuderia Kering era stato premiato da Pinault, lo scorso aprile con la nomina a Ceo della nuova divisione Leather-Couture and Leather Goods del gruppo che raggruppa tutti i marchi (tranne Gucci) del polo francese.
In virtù del suo nuovo ruolo e in qualità di membro del Comitato Esecutivo di Kering, Marco Bizzarri proseguirà nella strategia di ulteriore rafforzamento ed innalzamento di Gucci verso il segmento più alto del mercato.
Questa transizione non avrà alcun impatto sull’organizzazione delle attività lusso di Kering, annunciata all’inizio di quest’anno. François-Henri Pinault ricoprirà il ruolo di ceo ad interim della divisione "Luxury - Couture & Leather Goods", fino alla nomina di un nuovo responsabile.
Al di là delle dichiarazioni ufficiali alla base del cambio di rotta, ci sarebbero i numeri di Gucci, non più in crescita come in passato a causa, secondo gli addetti ai lavori, di una serie di scelte strategiche e stilistiche non particolarmente apprezzate dal mercato.
Gli analisti del settore nelle scorse settimane hanno lamentato la politica di prezzi, visto che il prezzo medio è salito troppo, oltre allo scarso livello di innovazione e creatività, che ha influito sulla desiderabilità del marchio e, alla fine, anche sul sentiment degli investitori e sulle prospettive di crescita.
Gli ultimi dati finanziari disponibili, relativi ai primi nove mesi del 2014, segnalano una performance in flessione da parte di Gucci, che ha registrato ricavi in calo del 3,5% a 2,53 miliardi, con la performance più bassa dal terzo trimestre del 2009.