Sempre a Milano, ma in corso Buenos Aires, dove lo shopping si fa più democratico, le gelaterie sono più affollate dei negozi di moda: le uniche code si fanno per entrare da Ovs, dove la capienza massima è di 100 persone e dove per tutto il giorno si è registrato un flusso continuo di clienti.
Restando su corso Buenos Aires, anche da H&M si deve pazientare qualche minuto prima di entrare, ma c'é da sottolineare che il brand svedese ha appena dimezzato la sua presenza lungo la strada.
Scenario analogo a quello milanese si registra a Firenze, dove il centro città ha riaperto nel segno della cautela, ma con qualche exploit. All'apertura c'erano quasi cinquanta persone in coda da Zara, con almeno 30 minuti da attendere prima che arrivasse il proprio turno per entrare. Situazione analoga da H&M e in altri grandi marchi del centro storico fiorentino come la Rinascente o Benetton.
Attività tranquilla anche su via Tornabuoni, dove si trovano le griffe del lusso, mentre LuisaViaRoma ha dimostrato di non avere fretta nella ripartenza (anche perché il core business dell'e-commerce è a pieno ritmo), optando per un'apertura pomeridiana.
A Roma nel giorno della riapertura dei negozi, diversi commercianti dell'abbigliamento sono rimasti chiusi, come segno di rottura rispetto alle misure attuate dal governo. Ma tra chi ha scioperato non c'erano insegne del lusso: tutti i punti vendita tra via Condotti, Trinità dei Monti e via Frattina erano aperti regolarmente.
Una ripartenza soft, che però sembra destinata a dare vita immediatamente a qualche polemica sui saldi, fissati al primo agosto per tutta Italia.
Molti retailer infatti hanno compiuto una fuga in avanti, riaprendo l'attività con promozioni e sconti più o meno pubblicizzati ai clienti. Già da oggi i visitatori di Rinascente non possono non aver notato la moltissima merce della primavera-estate 2020 offerta a prezzi ribassati tra il 30% e il 50% (nella foto).