Con la chiusura temporanea dei negozi in Italia, Europa e Nord America le vendite dirette di
Geox nel primo trimestre 2020 potrebbero subire un calo del 20%. Lo anticipa il gruppo di Biadene di Montebelluna guidato da
Livio Libralesso (nella foto) che il 22 aprile convocherà gli azionisti per l’assemblea annuale.
A oggi sono circa 90 i negozi monomarca (tra gestione diretta e in franchising) ancora aperti, su un totale di 820 (escluse le licenze di distribuzione), e si trovano principalmente in Cina, Hong Kong, Macao e Giappone. «In questi Paesi - precisano dalla Geox - si sta ancora sperimentando una drastica riduzione della mobilità della popolazione, del turismo domestico e internazionale e, inevitabilmente, una forte diminuzione del traffico nei negozi».
Invece continuano a essere pienamente operativi i siti di e-commerce gestiti dal gruppo in Italia, Europa, Nord America ed Asia.
Al momento «non è possibile prevedere la durata di questa situazione e delle chiusure temporanee che, pur avendo un orizzonte limitato a qualche settimana, potrebbero essere rinnovate in modo diverso a seconda dei Paesi colpiti. Non è quindi parimenti possibile valutare gli effetti sui risultati complessivi del corrente esercizio, ma è opportuno fornite alcuni dettagli sull'andamento corrente».
Le vendite comparabili dei negozi a gestione diretta del gruppo, a 12 settimane, mostrano una diminuzione cumulata vicina al -15%, fortemente condizionata dallo stop dei negozi in Italia, Europa e Nord America, con il susseguirsi dell'espansione del contagio. Considerando anche l'effetto perimetro le vendite complessive del canale retail diretto sono previste in diminuzione del -20% nel primo trimestre 2020.
Geox stima una contrazione pure sul canale wholesale e in franchising, anche perché i clienti dei multimarca e in franchising hanno chiesto un rallentamento delle spedizioni, dal momento che in marzo hanno subito la sospensione temporanea delle attività di vendita e ricezione della merce.
L'azienda sta reagendo alle mutate condizioni di mercato mettendo in atto misure come la rinegoziazione dei canoni di affitto dei negozi, nelle aree impattate dalle chiusure temporanee e provvedimenti per rendere il costo del personale flessibile, in relazione agli orari d'apertura e al fatturato degli store. In particolare sta avendo accesso alle forme di supporto pubblico a protezione dei lavoratori già previste dagli ordinamenti dei vari Paesi o emanate, in via straordinaria, dai vari governi come la cassa integrazione in Italia.
Inoltre vengono spostati in avanti, a momenti più favorevoli, gli investimenti non essenziali tra cui quelli pubblicitari, volti a portare traffico in negozio. Sono poi in valutazione ulteriori razionalizzazioni della rete retail e la strategia di immissione dei prodotti sulla rete distributiva: la stagione corrente, che di fatto non è stata presentata al mercato, potrebbe essere ritenuta in parte di transizione per la prossima collezione autunno/inverno e in parte riproposta nella primavera/estate 2021.
Alla Geox confermano la validità strategica del business plan, presentato nel novembre 2018, dando corso ai progetti ritenuti essenziali che riguardano l'integrazione tra negozi fisici e digitali in parallelo con l'integrazione dei magazzini tra canali. «Il gruppo – specificano i vertici - dovrà ancora completare importanti investimenti in infrastrutture digitali, in logiche di omnicanalità, di merchandising e di buying, in business intelligence, in consumer insight, in retail excellence, con l'obbiettivo di essere sempre più focalizzati sulla centralità del cliente e orientati al consumatore».
Poco dopo le 12 il titolo Geox segna un -0,87% a Piazza Affari, in linea con l'indice Ftse Mib (-0,86%).
e.f.