Al debutto una capsule con Antonio Marras

Nuovo business model per Zanellato: sostenibilità, digitale e co-lab guidano la crescita

Zanellato riparte in quarta dopo il periodo burrascoso della pandemia. L’azienda di pelletteria fondata dal 1999 da Franco Zanellato è arrivata alla fashion week milanese con molte novità, a partire dalla capsule collection firmata a quattro mani con Antonio Marras (nelle foto). Un progetto che rappresenta solo la punta dell’iceberg di un rinnovamento a tutto tondo, grazie alla messa a punto di un piano industriale supportato da pilastri come sostenibilità, espansione internazionale, digitalizzazione e, appunto, aperture a inedite collaborazioni creative.

«A seguito di risultati positivi raggiunti nel 2021 e quelli attesi per il 2022, con una crescita del 46% rispetto al periodo pre-Covid – dice il ceo - risulta fisiologico un cambio di direzione strategica per il marchio, le cui azioni saranno volte a rimarcare l’attenzione alla sostenibilità, tenendo sempre presente nei processi creativi e produttivi il nostro brand manifesto LuxEthic, nonché alla razionalizzazione dei deal con i partner produttivi. L’attenzione sarà concentrata anche sulle nuove possibili partnership con marchi della moda e del lusso che valorizzino ancora di più la nostra proposta».

In sintonia con LuxEthic, «non un semplice pay-off di marketing – precisa l’imprenditore – ma il simbolo del nostro impegno ecosostenibile», sono già numerosi gli obiettivi già centrati e quelli ancora da raggiungere: nel 2020 Franco Zanellato ha dato il via a un lavoro di ricerca, conclusosi a maggio 2021, volto a ottenere una nuova certificazione di prodotto sostenibile rilasciata da Icec (Institute of Quality Certification).

La certificazione di «Tracciabilità della Produzione di Prodotti finiti nell’Area Pelle» stabilisce che il marchio veneto è la prima azienda a definire un nuovo parametro di sostenibilità nella produzione di pellami, escludendo l’utilizzo di cromo, con meno aldeidi di quanti presenti in natura e perfluori quasi del tutto assenti.

Nel 2022 le collezioni sono state prodotte per il 65% utilizzando pellami con questa metodologia di concia e nel 2023 i materiali utilizzati rispetteranno tutti questi standard, insieme all’uso di un pellame vegano nell’ottica del rispetto dell’ambiente e di un avvicinamento ai gusti del Gen Z.

Altro punto focale del nuovo corso di Zanellato saranno le alleanze strategiche, sia per quanto riguarda i partner della supply chain, sia in materia di liaison creative, con attività di co-branding, come quella con Antonio Marras. Il marchio ha consolidato il rapporto di partnership con un unico partner leader di mercato per la fornitura della metalleria nell’ambito lusso e ha selezionato uno strettissimo numero di concerie, utilizzando la ricetta esclusiva della concia LuxEthic.

Verranno inoltre creati accessori ad hoc attraverso partnership con associazioni di beneficenza e fondazioni che lottano per i diritti delle donne, i cui proventi saranno in parte devoluti a finanziare i loro progetti sociali.

Importanti novità ci sono anche sul fronte delle persone: l’azienda ha infatti rafforzato il team manageriale nell’ambito brand, stile, prodotto, supply chain e Afc (Amministrazione Finanza e Controllo), coinvolgendo nuove risorse con lunga esperienza nel segmento del lusso e internazionale.

Zanellato chiuderà il 2022 con ricavi in aumento del 43% rispetto al periodo pre-pandemico (dopo aver già archiviato il 2021 con un +26%), grazie soprattutto al traino del mercato domestico.

Importante il contributo dell’e-commerce, che dopo il +39% del 2021 si appresta a registrare un +46% nel 2022.

In crescita anche le entrate provenienti dai department store, tra cui spicca l’andamento de La Rinascente, che ha messo a segno un +47% nel 2021 e nei primi otto mesi dell’anno corre al ritmo di un +84%.

a.t.
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