I grandi marchi del lusso continuano a sostenere la filiera italiana. Di ieri sera l’annuncio che Chanel ha rilevato una quota di minoranza del lanificio marchigiano Cariaggi, dal pacchetto già in mano a Brunello Cucinelli.
Nel marzo 2022 il gruppo umbro aveva acquisito il 43% del produttore di filati in cashmere e lane pregiate. A seguito dell’accordo firmato con la maison francese, le due parti deterranno ciascuna il 24,5% del capitale, mentre la famiglia fondatrice Cariaggi continuerà a mantenere la maggioranza (51%).
«L’intesa che abbiamo raggiunto - ha dichiarato Cucinelli - rappresenta uno splendido diadema che va a impreziosire il valore dell’intera filiera italiana, enormemente gratificata dal fatto che una maison di assoluta eccellenza della moda mondiale come Chanel abbia scelto di investire nel Made in Italy, condividendo con noi il bellissimo Progetto Lanificio Cariaggi».
«Chanel è onorata di rafforzare il suo legame con il Lanificio Cariaggi, con cui collabora da molti anni, e di farlo, inoltre, con Brunello Cucinelli, di cui condivide i valori - ha affermato Bruno Pavlovsky, fashion president di Chanel e presidente di Chanel Sas -. La salvaguardia del know-how, l'impegno per una qualità eccezionale e la sostenibilità dei prodotti sono priorità comuni per entrambi. Ecco perché, attraverso questa partnership in Italia, un luogo di massima importanza per Chanel, abbiamo deciso di associare le nostre due maison per contribuire a preservare la filiera di cashmere e fibre naturali d’eccezione, di cui il Lanificio Cariaggi è leader riconosciuto».
«L'ingresso di Chanel nell'azionariato, che segue quello di Brunello Cucinelli dello scorso anno, rappresenta un altro significativo passo avanti per Cariaggi, che conferma il suo status di leader del mercato internazionale nell’ambito della selezione e lavorazione dei migliori filati animali e vegetali del mondo – ha commentato Piergiorgio Cariaggi, presidente e ceo del lanificio -. Siamo onorati di collaborare con i due gruppi, per rafforzare un piano industriale incentrato sull’innovazione e la sostenibilità, compresa la costruzione di nuove strutture e l’uso di tecnologie sofisticate per garantire cashmere di qualità sempre più elevata, innovazione e servizio ai nostri stimati clienti, senza trascurare il nostro profondo rispetto per il nostro territorio, l’ambiente, la sostenibilità».
Cariaggi ha chiuso il 2022 con un fatturato in aumento del 26%, a 143 milioni di euro, sostenuti dalle buone performance negli Usa (+26%), nel Regno Unito (+28%) e in Francia (+21%). Nerl 2023 l’azienda tessile prevede di investire circa 4 milioni di euro nell’ammodernamento della produzione.
Nella foto in alto, da sinistra, Bruno Pavlovsky, Piergiorgio Cariaggi e Brunello Cucinelli