AL TRAGUARDO DEI 70 ANNI

Frau: «Per noi made in Italy e logica 4.0 vanno di pari passo»

Più estero, ma anche una presenza ancora più capillare sul mercato italiano, e studio continuo sulle collezioni, pensate per unire comfort e immagine contemporanea, con il segmento femminile in crescita: su queste direttrici si sviluppano le strategie di Frau, storico calzaturificio di San Giovanni Ilarione (Verona) che, arrivato al traguardo dei 70 anni di attività, investe sul futuro partendo da una situazione finanziaria solida.



«Il 90% dei ricavi viene realizzato in Italia - spiega la presidente Gabriella d’Arcano - dove le calzature Frau sono distribuite in un migliaio di multimarca, cui si aggiungono i monomarca di Rapallo, Parma, Trieste, Reggio Emilia, Roma, Palermo e Catania».

Il 10% relativo all’export proviene soprattutto da Turchia, Grecia, Austria e Slovenia. «Ovviamente la Russia e i Paesi Csi, che avevano iniziato a darci soddisfazioni, si sono fermati - prosegue l’imprenditrice -. Siamo però fiduciosi che, terminate le restrizioni agli spostamenti legate al Covid, i contatti commerciali instaurati nelle ultime stagioni trainino la nostra espansione oltreconfine».

Sono poco meno di 180 le persone, di cui il 70% donne, che lavorano per Frau in due stabilimenti, mentre la produzione annua sul nostro territorio si aggira sulle 450mila paia di scarpe. Ma più che di numeri, Gabriella d’Arcano vuole parlare di quello che rende l’azienda, e il marchio che porta il suo nome, un esempio di family business italiano vincente.

Racconta infatti delle origini, negli anni Cinquanta a Torino, con l’ingrosso di pantofole in feltro e altre calzature fondato da Rodolfo d’Arcano, il cui figlio Renzo, dopo aver lasciato gli studi di Giurisprudenza per affiancare il padre, getta le basi per quello che Frau è oggi, seguendo l’intuizione - la prima di tante - di trasferire l’azienda dal Piemonte alla provincia di Verona: un distretto che, anche grazie al suo contributo, è diventato uno dei principali poli della calzatura in Italia.


Sotto la guida di Renzo d’Arcano Frau cresce e diversifica l’offerta: non più solo pantofole ma scarpe per la vita quotidiana, belle, comode e ben fatte. Nel 2014, alla sua scomparsa, sono la figlia Gabriella e la moglie Francesca Ferro a prendere le redini della società e oggi la terza generazione è già inserita nell’attività familiare, con Filippo Pisani d’Arcano responsabile commerciale.

«I nostri prodotti sono frutto di una lunga storia di famiglia - ribadisce Gabriella d’Arcano - fatta di tradizione, creatività, capacità di innovazione e tanto servizio alla clientela, che soprattutto oggi necessita di consegne sicure e puntuali ed elasticità nei riassortimenti» (nella foto sotto, un'immagine pubblicitaria del 2005). 


«Pur essendo manifatturieri in senso letterale, perché una scarpa passa da tante mani con abilità diverse, non ci tiriamo indietro di fronte alla tecnologia, anzi - sottolinea -. Siamo stati uno dei primi calzaturifici in Italia a inserire processi produttivi robotizzati, continuiamo a investire nella logica di azienda 4.0 e prestiamo molta attenzione a tutti i nuovi trend, digitalizzazione in primis. Il digitale è fondamentale per aumentare la brand awareness e adottare strumenti di analytics in grado di orientare in maniera data driven le scelte di vendita, marketing e prodotto».

Il tutto nel solco dell’insegnamento del padre Renzo, «un imprenditore capace, che più volte ha anticipato i cambiamenti del mercato e che ha continuato a sostenere il made in Italy, sempre e comunque. La sua visione etica dell’azienda e la curiosità con cui guardava il mondo - conclude Gabriella d’Arcano - sono anche le nostre».


A cura della redazione

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