Un investimento enorme per mettere i negozi in sicurezza, tanta flessibilità nel ripensare le collezioni, a partire da quelle dell'estate in corso, e uno sguardo attento alle esigenze del mercato, che vuol dire aggiungere nuove frecce all'arco dell'omnicanalità. Gianluigi Cimmino, ceo di Pianoforte Holding (Yamamay, Carpisa e Jacked) fa il punto della situazione, in attesa della riapertura dei punti vendita. E lancia un appello al governo: «Il periodo degli annunci è finito. Abbiamo bisogno di concretezza».
In vista del 18 maggio l'azienda ha portato avanti un lavoro di riorganizzazione che ha interessato le 1.200 door in capo al gruppo (tra le insegne Yamamay e Carpisa), di cui oltre 250 dirette e il resto in affiliazione. «Abbiamo dovuto provvedere alla sanificazione dei locali, alle indicazioni necessarie per i punti vendita, alla preparazione di materiali igienizzanti - spiega Cimmino a fashionmagazine.it -. E ci siamo fatti carico di reperire sul mercato oltre mezzo milione di mascherine e guanti per il personale dei canali diretti e per gli affiliati, con un investimento enorme e tante ore di lavoro».
Grazie alle "vaporelle" in dotazione ai negozi, le pareti e i prodotti saranno sanificati quotidianamente e, se sarà possibile provare gli indumenti in camerino, questi ultimi verranno sanificati e richiusi in buste sigillate. «Le clienti - aggiunge - potranno portare il capo scelto a casa o farselo spedire a domicilio per provarlo con calma, con la possibilità di restituircelo qualora non fosse della misura giusta, pronto per essere sanificato. Last but not least, abbiamo pensato anche alla logistica dell'e-commerce, creando un tunnel dell'ozono che sterilizza tutti i capi in uscita».
In parallelo si è puntato alla progettazione delle collezioni, con un lavoro di revisione delle quantità e del merchandise plan che ha interessato sia l'estate in corso, sia il prossimo autunno. «Ed è già tempo di spingere l'acceleratore sulla Spring-Summer 2021, sperando che sia la stagione della liberazione», sottolinea il ceo dell'azienda con sede a Gallarate (320 milioni di fatturato nel 2019).
La forza di Yamamay, ribadisce Cimmino, è la flessibilità: «Abbiamo un sistema di produzione e distribuzione velocissimo. Basti pensare che dalla progettazione all'arrivo del capo nel punto vendita trascorrono solo 40 giorni. Lavorare su pacchetti pronti ci ha consentito di ridimensionare gli ordini e di evitare l'incubo dei magazzini stracolmi: un grande plus in un momento come questo».
Tra le scommesse c'è l'omnicanalità, su cui proprio in questo momento è ora di rilanciare, all'insegna della semplificazione: «L'8 maggio variamo un servizio di vendita telefonica che coinvolgerà anche i nostri affiliati e la loro rete di clienti, facendo leva su WhatsApp, FaceTime e sui vari social. Un'iniziativa che, grazie a un accordo con Poste Italiane, prevede la consegna del capo in 24 ore. Il margine resta tutto all'affiliato, a differenza del click and collect, che ha margini sensibilmente più bassi, per via dei costi delle piattaforme».
Cimmino guarda al 18 maggio con ottimismo: «Avremo un afflusso di clienti minore ma lo scontrino medio sarà più alto, perché chi entrerà in negozio avrà davvero necessità di comprare. L'importante sarà fare attenzione ai saldi, evitando di partire troppo presto con sconti e promozioni e, anzi, spostando la data di inizio intorno al 20 luglio, per non compromettere la marginalità».
L'a.d. di Pianoforte Holding è critico nei confronti del governo: «Finora nessuna azienda ha visto neanche un euro e i soldi della cassa integrazione non sono arrivati. Siamo sommersi da un mare di burocrazia, in un momento in cui bisognerebbe facilitare le cose. Ora nel Decreto Maggio si parla di misure per gli affitti, ma chissà quando arriverà questo decreto e quanto tempo ci vorrà per interpretarlo».
«Mi auguro sinceramente – conclude - che contenga elementi di novità rispetto a quanto visto fino a oggi, perché le aziende devono sapere se i soldi ci sono e, in caso affermativo, se occorre aspettare tre o quattro mesi per averli: la trasparenza è fondamentale. Bisogna creare delle norme che consentano agli imprenditori di riprendere presto a lavorare, tenendo conto che il mondo è cambiato. Il periodo degli annunci è finito. Ora occorrono i fatti».