Amish Supplies entra far parte del gruppo

Niccolò Biondi: «Una nuova acquisizione per prepararci alla ripresa e ai 70 anni di Roy Roger's»

Vinta la sfida del lockdown con indici in netto rialzo già dalla campagna vendita FW21/22, Sevenbell, gruppo italiano a cui fa capo il marchio Roy Roger's, vede un fatturato in crescita quest'anno, grazie anche alla recente acquisizione del brand di denim Amish Supplies.

Tra gli obiettivi della società c'è il rafforzamento della distribuzione italiana con il marchio di casa, fondato nel 1952 e quindi ormai prossimo al traguardo dei 70 anni di attività, oltre alla conquista dei mercati europei con il brand neoacquisito.

«Con Roy Roger's - spiega a a fashionmagazine.it Niccolò Biondi, che guida l'azienda di famiglia - abbiamo una distribuzione molto capillare, con oltre 800 clienti. Non puntiamo a incrementare il network ma piuttosto a far crescere l'ordine medio, grazie anche al successo di categorie merceologiche un tempo numericamente poco significative come la giubbotteria in pelle, insieme alla maglieria di cui produciamo ormai oltre 30mila pezzi l'anno, senza contare le T-shirt. Numeri importanti, che fanno sì che il denim rappresenti solo il 60% delle nostre vendite, quando tre o quattro anni fa era il 90%».

L'acquisizione di Amish Supplies risale a due stagioni fa, ma per annunciarla il gruppo fiorentino voleva far parlare i risultati: la Fall-winter 2021 ha portato a una raccolta ordini pari a 700mila euro, quasi il triplo dei volumi registrati prima che avvenisse il passaggio di proprietà.


«Per Amish Supplies - prosegue l'imprenditore - stiamo mettendo a punto una strategia commerciale ad hoc, improntata sull'Europa e su multimarca di posizionamento alto: siamo già presenti in store come Folli Follie e Tessabit ed è in questo genere di contenitori che vogliamo restare, rivolgendoci a una clientela giovane e amante dello streetwear».

Il 2020 per Sevenbell si è chiuso con una riduzione del fatturato del 19% e il 2021 si annuncia in crescita, anche in previsione di quanto potrebbe succedere nei prossimi mesi, che si preannunciano liberi dalle restrizioni della pandemia. «Da quando ha riaperto, dopo il secondo lockdown, il nostro negozio di Forte dei Marmi sta fatturando il doppio rispetto all'analogo periodo del 2019 - racconta Biondi - e questo ci fa ben sperare per il resto del 2021».

Nella seconda parte dell'anno l'azienda ha in progetto investimenti anche sul fronte retail: Roy Roger's - che in Italia conta 10 punti vendita tra monomarca e luxury outlet - aprirà anche a Padova e, a settembre, ad Arese, all'interno de Il Centro: «Prevediamo poi di tornare ad avere una vetrina in centro città a Milano. Stiamo valutando nuovi spazi e location e l'opening potrebbe rietrare nei regali che ci faremo nel 2022, quando festeggeremo i 70 anni di Roy Roger's».

L'inizio dei festeggiamenti sarà a gennaio, con l'edizione invernale di Pitti Uomo, manifestazione a cui Roy Roger's è da sempre legato e che non ha intenzione di disertare all'edizione estiva, in programma dal 30 giugno al 2 luglio.

«Ci saremo - conferma Biondi - solo che non siamo ancora certi con quale formula partecipare: stiamo valutando di portare a Firenze più che uno stand, dove vendere la collezione SS22, un'installazione site specific, per fare più branding che campagna vendita».

«Stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto - conclude -. La crisi innescata dalla pandemia è stata superata con l'attenzione ai costi fissi ma anche con gli investimenti, come dimostra l'acquisizione. Non dimentichiamo poi i progetti nuovi che abbiamo lanciato o potenziato come la collezione beauty, incentrata sull'home fragrance, che commercialmente sta ottenendo ottimi risultati e che per questo intendiamo potenziare l'anno prossimo, in occasione del nostro 70esimo anniversario. Non a caso l'abbiamo chiamata 1952, l'anno della nostra fondazione».

an.bi.
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