il gruppo britannico amplia gli orizzonti con il bespoke

Nuove scommesse per Frasers: arriva il marchio storico Gieves & Hawkes

Non si placa la sete di acquisizioni di Frasers Group. Il player britannico, proprietario di realtà come Sports Direct, House of Fraser, Flannels, My Sale e azionista di brand come Hugo Boss, Mulberry e Asos, si è aggiudicato il marchio storico della sartoria Gieves & Hawkes, in cattive acque dopo la pandemia.

L’acquisizione rientra nell’approccio strategico della company - fondata da Mike Ashley e ora gestita dal genero Michael Murray - che punta a rilevare realtà in difficoltà a prezzi convenienti per promuoverne il rilancio.

In seguito al deal, Frasers Group si è aggiudicato anche i cinque store con la storica insegna, tra cui quello di Savile Row.

Questa acquisizione va ad ampliare il bouquet di realtà in capo alla realtà britannica, che si giostra tra marchi e retailer del mass market e nomi di target più alto, comprese anche realtà dell’e-commerce come MySale e, più recentemente, Missguided e I Saw It First.

Il gruppo aveva affermato di recente di voler continuare il percorso di crescita, acquisendo nuove aziende e marchi per far evolvere il business all'interno e all'esterno del Regno Unito.

Ora la scommessa sarà ridare smalto all’iconico marchio britannico del bespoke, che ha una storia lunga 250 anni alle spalle iniziata nel 1770, con uno snodo nel 1974, quando Gieves rilevò il marchio Hawkes nel 1974.

Nel corso del suo pecorso, l’etichetta ha detenuto numerosi royal warrant, vestendo i re Charles III, George V e George VI, ma anche personaggi famosi come Lord Nelson e Winston Churchill.

Gieves & Hawkes è stata messa in vendita dopo che il suo proprietario, il gruppo Trinity basato a Hong Kong, era finito in amministrazione controllata nel dicembre del 2021.

La holding company aveva debiti per 23,7 milioni di sterline e i conti della principale società operativa hanno rivelato che la pandemia ha causato un crollo delle vendite da 11,2 milioni di sterline nel 2019 a soli 3,9 milioni di sterline nel 2020. La società ha perso 4,5 milioni di sterline al netto delle tasse durante il 2020.

Resta da capire quale sarà l’approccio di Michael Murray a questo marchio storico. Se vorrà mantenerne lo status di etichetta ultra lusso o se intenderà approcciare esperienze più ibride, dando spazio a fasce di prezzo più convenienti.

Dopo che i lockdown hanno portato alla ribalta il casual a discapito del formale, nel dopo Covid le prospettive per il vestire sartoriale dovrebbero essere buone.

c.me.
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