Nonostante i disordini dello scorso anno a Hong Kong, che hanno impattato sul business per 20 milioni di euro, Valentino ha chiuso il 2019 con valori in crescita, portandosi a un fatturato di 1,22 miliardi di euro, in aumento del 2,4% sugli 1,19 miliardi del 2018.
La griffe nell'orbita del fondo Mayhoola, che a livello globale conta 212 store, ha registrato un andamento positivo in tutti i mercati in cui opera, sebbene con performance flat in Europa e Nord America.
Nel fiscal year, forte boost delle vendite è stato il canale e-commerce, che nel periodo ha registrato un'impennata del 56%, grazie agli investimenti fatti nella shopping experience, all'insegna di un approccio omnichannel.
Nel segmento brick and mortar le operazioni più importanti del 2019 sono state il debutto in Canada, con il negozio di Toronto nello Yorkdale Shopping Center, e l'apertura di Pechino nel distretto commerciale di Taikoo Li: un opening, quest'ultimo, che ha rappresentato un altro step nell'avanzata del luxury brand nella terra del Dragone, dove sono presenti altri 29 monomarca (l'ultimo aperto nel 2007) e numerosi lover del marchio, che con i loro acquisti contribuiscono al 30% del totale dei ricavi. Bisognerà ora vedere la trimestrale per capire le conseguenze dell'emergenza Covid-19, a partire proprio dalla Cina.
La casa di moda non ha ancora divulgato i dati relativi agli utili, in quanto il board meeting previsto per marzo è stato rinviato a causa del lockdown e probabilmente si terrà il prossimo maggio.
Previsto a giorni è invece l'ingresso in Valentino di Marco Giacometti (ex Fendi), chiamato dal ceo Stefano Sassi per rinforzare la squadra con la qualifica di chief commercial officer. La nomina segue quella di Alessio Vannetti a chief brand officer, con decorrenza dal primo marzo.
Quanto ai rumor sull'arrivo di Jacopo Venturini, ex Gucci, con una posizione top nel management della griffe di piazza Mignanelli, tutto tace: ci si aspettava qualche annuncio dopo l'approvazione dei risultati finanziari del 2019, ma evidentemente l'allerta sanitaria, con relative incertezze, sta dilatando i tempi.
Durante questo periodo di forte crisi per il mercato, travolto dallo tsunami coronavirus, la parent company Mayhoola ha fatto sentire la propria presenza con importanti azioni di solidarietà: il gruppo – che controlla anche Balmain e Pal Zileri – ha infatti donato un milione di euro al reparto di Terapia Intensiva dell'Ospedale Sacco di Milano e un altro milione alla Protezione Civile Italiana.
La settimana scorsa un'altra donazione è stata riservata alla Spagna, con lo stanziamento, da parte del fondo qatariota, di un milione di euro per l'ampliamento dell'ospedale da campo Hospital Covid-19 Ifema, realizzato in tempi record all'interno della Fiera di Madrid.
Di oggi la notizia che la maison Balmain elargirà 1 milione di euro all'Fhp-Hf, guidata dalla première dame Brigitte Macron, per supportare gli ospedali Montfermeil e Delafontaine.