Nel primo semestre fiscale i ricavi di Ovs sono scesi a 651 milioni (-2,4% rispetto a un anno prima e -4% a pari perimetro).
Il trend del periodo chiuso il 31 luglio risente dei cali nei mesi di aprile e maggio, «complice il ritardo dell’inizio della primavera-estate».
L’ebitda reported, che riflette l'adozione del principio contabile Ifrs16 (disciplina del trattamento contabile dei contratti di leasing), è risultato pari a 137,3 milioni, dai 22,6 milioni precedenti. Quello rettificato, «che incorpora l’effetto dell’ultima fase di attività promozionali straordinarie iniziate nel 2018», è di 62,5 milioni, dagli 81,1 del primo semestre 2018.
L’ebit è passato dal valore negativo di 8,6 milioni a +30,6 milioni, mentre quello rettificato è diminuito da 54,2 a 34,2 milioni.
L’utile si è attestato a 5,3 milioni (da 5,1) e quello rettificato è sceso a 16,8 milioni (da 32,8 milioni).
Nei sei mesi il network del gruppo che controlla anche l’insegna Upim è cresciuto, con 23 nuovi punti vendita, di cui 13 a gestione diretta in Italia, soprattutto di piccolo formato.
Ed è proprio Upim che nel periodo ha performato meglio: +6,9% a 120 milioni di fatturato. Ovs ha invece subito un -4,2% a 531 milioni (in alto, un’immagine della nuova campagna del brand “Love people, not labels” incentrata sulla bellezza della diversità dei modi di essere).