Uscito da Golden Goose e Supreme, il fondo Carlyle riapre la campagna acquisti, continuando a muoversi nel mondo delle sneaker e dello streetwear. Stavolta però si tratta di retail, fisico e virtuale.
La società d'investimento quotata sul Nasdaq ha infatti stretto un accordo per acquisire la maggioranza di End., rivenditore britannico di abbigliamento sportivo e streetwear di alta gamma. A cedere le quote sono i due fondatori, Christiaan Ashworth e John Parker (nella foto), che resteranno soci di minoranza e manterranno i loro ruoli di co-ceo della società.
L’altro azionista di minoranza, Index Ventures, uscirà definitivamente dal business dopo sette anni. Carlyle stima che la transazione venga finalizzata il primo aprile.
End. nasce come store fisico nel 2005 a Newcastle, in Regno Unito, da una passione condivisa per i marchi della moda maschile, e per colmare un vuoto d’offerta: all’epoca i brand del lusso e contemporanei erano difficili da trovare fuori Londra. In seguito l’insegna ha preso piede anche online, connotandosi per un’offerta al maschile premium, i designer di lusso e le sneaker esclusive proposte a un pubblico globale.
Attualmente il retailer collabora con oltre 500 fra designer e marchi di abbigliamento e ha all’attivo una base clienti molto fidelizzata, attraverso collaborazioni esclusive, oltre a una distintiva offerta omnicanale. Con oltre 650 dipendenti in Uk, spedisce in più di 100 Paesi e nell'esercizio chiuso al 31 marzo 2020 ha generato un fatturato di 170 milioni di sterline (197 milioni di euro circa), di cui il 65% realizzato al di fuori del Regno Unito.
Carlyle ha in progetto di espandere End. sul mercato domestico e a livello internazionale. Tra le opportunità di crescita, come anticipa Massimiliano Caraffa, managing director e alla guida del settore Consumer&Retail del Carlyle Europe Partners advisory team, c’è anche il lancio dell'abbigliamento femminile.
Questo nuovo investimento, per una cifra non ancora precisata, rientra nella strategia globale di lungo periodo di Carlyle nel settore consumer, dove la società di private equity ha investito, a oggi, oltre 20 miliardi di dollari. Tra i recenti disinvestimenti figurano i marchi Golden Goose, ceduto circa un anno fa al fondo Permira per circa 1,3 miliardi di euro (valeva 400 milioni al suo ingresso) e Supreme, venduto lo scorso autunno al gruppo americano dell’abbigliamento VF Corporation per 2,1 miliardi di dollari, quasi 1,8 miliardi di euro (nel 2017, quando il private equity americano aveva comprato il 50%, la valutazione era di circa un miliardo di dollari).
L'acquisizione avverrà attraverso Carlyle Europe Partners V, fondo con una dotazione di 6,4 miliardi di euro focalizzato su diversi settori nel mercato europeo, insieme a un affiliato di Carlyle Asia Partners V, che ha raccolto 6,6 miliardi di dollari ed è incentrato su buyout e investimenti strategici in Asia-Pacifico.
Nell’operazione il Carlyle Group è stato assistito da Morgan Stanley e RBC, oltre ai legali di Latham&Watkins, mentre i venditori si sono avvalsi di Goldman Sachs e Womble Bond Dickinson.