Nel semestre chiuso il 30 settembre Piquadro raggiunge i 66,59 milioni di euro di ricavi, in aumento del 42% (+7% a perimetro omogeneo).
Come spiegano dal gruppo bolognese (nella foto, il fondatore e presidente Marco Palmieri), la performance beneficia dell’ingresso della maison Lancel nel perimetro di consolidamento - da giugno -, dove contribuisce con 16,5 milioni di euro. Ma c’è anche l'apporto di The Bridge, le cui vendite sono salite del 17%, mentre il marchio Piquadro è cresciuto del 4%.
Tuttavia Lancel pesa sull’ebitda totale, che passa da +5,8 milioni di euro a -0,26 milioni. La voce di bilancio include 5,5 milioni di ebitda negativo di Lancel e 1,42 milioni di euro di oneri per l’acquisizione della maison dal gruppo svizzero Richemont. Tenendo conto solo di Piquadro e The Bridge, ed escludendo le voci non ricorrenti, l’ebitda adjusted è di 6,66 milioni (+14%).
L’ebit di gruppo scende da +4,4 milioni a -2,2 milioni, mentre l’ebit adjusted è pari a 4,79 milioni (+8,9%). I proventi non ricorrenti legati all’acquisizione di Lancel fanno balzare l’utile da 2,8 a 38,2 milioni (l’utile adjusted è invece di 3,43 milioni, +23%).
Per l’intero esercizio i ricavi sono previsti a 150 milioni e inoltre è atteso un aumento dei margini industriali a parità di cambi.
Poco prima della 17 le azioni Piquadro registrano un +3,28% a Piazza Affari, al prezzo di 1,73 euro per azione. La performance a 12 mesi è -7,88%.