AZIENDE IN CRESCITA

Raffaela D'Angelo accelera offline e online e apre alle piccole taglie

Raffaela D'Angelo, per oltre un ventennio designer per grandi griffe della moda italiane e francesi e dal 2007 stilista-imprenditrice in proprio, è soddisfatta: il 2018 si è chiuso con un fatturato di oltre 4 milioni di euro e nel 2019 è prevista un'ulteriore crescita, anche grazie al contributo della seconda generazione dell'azienda, che si sta scaldando a bordo campo per fare parte della squadra.

Un'evoluzione, quella del beachwear made in Italy di Raffaela, supportata non solo dai numeri ma anche da un ampliamento dell'offerta e dalla progressiva affermazione commerciale del marchio su scala internazionale.

La stilista si è infatti cimentata nella prima collezione bambina, che riprende gli stilemi creativi della donna in chiave mini-me, ed è attualmente impegnata in un upgrading distributivo, che riguarda il canale sia fisico che online.

«La linea - racconta a fashionmagazine.it Raffaela D'Angelo - è venduta in oltre 300 punti vendita multimarca, con una quota export pari al 50%. Aree di riferimento sono l'Europa, con mercati chiave, oltre l'Italia, come Francia, Spagna, Grecia, Germania, Belgio e Olanda. Siamo anche presenti in Svizzera, Austria, Russia e altri Paesi dell'Est. Ma ora la sfida sono soprattutto gli Stati Uniti, un mercato in cui crediamo molto».

Accanto al wholesale, l'altro binario di sviluppo in futuro sarà il retail: «Abbiamo aperto il primo monomarca in Sardegna, al Forte Village Resort - anticipa Raffaela - ma vogliamo crescere con nuovi opening».

«La vendita online avviene attualmente solo attraverso piattaforme multimarca, ma è nei nostri programmi gestire al più presto il business digitale in maniera diretta», aggiunge la stilista, sensibile a temi come shopping experience in ottica omnicale e approccio client-centric.

Altro pilastro del presente e del futuro, come racconta la stilista, quello della sostenibilità: «Il marchio cerca di essere sempre al passo con i tempi. Facciamo ricerca a livello di materiali, utilizzando fibre biologiche certificate e puntiamo a offrire un prodotto sempre più eco-friendly».

Una virata in chiave green che non vuole essere solo di facciata: «Guardiamo a partnership con aziende che siano anch'esse sensibili a questi temi - evidenzia Raffaela D'Angelo - per dare un contributo concreto alla tutela dell'ambiente, con minore impatto in termini di costi energetici e di acqua».

a.t.
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