Da vero specialista di sneaker, Nice Footwear continua a correre. L'azienda di Vicenza, quattro anni di vita alle spalle e 20 dipendenti con un'età media di 30 anni, ha infatti inaugurato il suo pied-à-terre a Milano, una showroom di circa 200 metri nel cuore del luxury district meneghino, al primo piano di un palazzo in via Montenapoleone 18.
«Per noi rappresenta una tappa fondamentale nell'espansione sui mercati internazionali», racconta a fashionmagazine.it Bruno Conterno (nella foto), socio fondatore e attuale presidente della società, che è attiva con il marchio in house Kronos ed è licenziataria per le calzature di label storiche come Conte of Florence, Ellesse e Avirex, oltre a curare la produzione di «progetti speciali» in collaborazione con marchi del mondo fashion.
Una piattaforma milanese che supporterà lo sviluppo sul mercato delle collezioni in scuderia, attualmente distribuite nel canale wholesale per lo più in Francia, Svizzera, Grecia, Spagna ed Europa dell'Est.
«Abbiamo anche aperto una porta verso l'Oriente con l'inaugurazione, il mese scorso, di una showroom a Hong Kong», aggiunge Conterno, che punta a conquistare key market come Giappone, Corea e Taiwan.
«Le aspettative sono alte: il nostro prodotto ha l'appeal di una creatività made in Italy, anche se le collezioni sono realizzate in Cina, Vietnam, Cambogia e Indonesia», precisa l'imprenditore, tenendo a evidenziare che «le nostre factory sono certificate con scrupolosi standard di qualità, nel prodotto e nelle condizioni di lavoro».
Investimenti che vanno a rafforzare l'awareness dell'azienda veneta, il cui valore aggiunto, come sottolinea Conterno, è un «approccio integrato al business», con lo sviluppo di soluzioni "chiavi in mano" e «l'assunzione di responsabilità dal disegno alla vendita».
«Siamo un'azienda "design to cost", con un'anima manageriale e una creativa - sintetizza -. Presidiamo tutta la catena del valore: è questa la nostra forza».
Del resto i numeri lo confermano: il fatturato è passato dai 9 milioni del 2016 ai 12,5 del 2017 e ai 18 del 2018, con il 54% dei ricavi realizzati oltreconfine, e «l'obiettivo per il 2019 è superare i 20 milioni».