Bertelli non pensa al delisting

Prada cresce di oltre il 10% in Cina

Le vendite di Prada in Cina sono aumentate «significativamente», oltre il 10% in maggio a periodi comparabili. Lo ha dichiarato ieri sera il ceo Patrizio Bertelli, intervistato da Bloomberg TV. Bertelli ha aggiunto che questo incremento è lontano dall'essere sufficiente a un recupero del settore lusso nel post-lockdown.

Per quanto riguarda il mercato europeo, l'imprenditore ha ricordato che è notevolmente dipendente dal turismo, la cui ripartenza è però condizionata dalla scoperta di un vaccino. Bertelli ha affermato che non vede l'ora di assistere a una ripresa più consistente della domanda.

In più ha precisato di non avere intenzione di procedere al delisting del gruppo. Quotato a Hong Kong, il titolo Prada questa mattina ha chiuso la seduta con un rialzo dell'8,14% a 28,55 dollari di Hong Kong, in netto recupero dalle quotazioni di metà marzo (19,28 dollari, il minimo del periodo), ma ancora sotto i massimi di gennaio (sopra i 31 dollari di Hong Kong).

«Non stiamo affatto pensando al delisting, il nostro lavoro è focalizzato sullo sviluppo del marchio - ha specificato il patron di Prada -. Stiamo lavorando su nuovi prodotti, sull'ampliamento della nostra rete vendita e sulle tecnologie digitali».

e.f.
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