Parlano di uno "scenario apocalittico", i responsabili del
Centro Tessile Milano, realtà B2B di Cernusco sul Naviglio pressoché unica nel panorama italiano della distribuzione moda all'ingrosso: fondato nel 1984, conta 190 consorziati suddivisi in 20 padiglioni, 2 chilometri quadrati di vetrine e una superficie di 140mila metri quadri. Tutto fermo, al momento, a parte i servizi minimi, in attesa di nuovi provvedimenti da parte dell'esecutivo.
«Rivendichiamo attenzione all'industria della moda - si legge in una nota -. Una delle voci principali del comparto produttivo italiano che, unendo tessile, manifattura e distribuzione, è in grado di produrre oltre 90 miliardi di euro di fatturato, con un potere occupazionale di più di 620mila addetti e una capacità di esportazione che nel 2019 ha visto un aumento del 6,2%, pari a 71,5 miliardi di euro».
Un settore che aspetta urgentemente soluzioni, «a partire da una moratoria fiscale più ampia, in modo da aiutare imprese e lavoratori tramite una eventuale sospensione del pagamento delle tasse, degli acconti Iva e delle rate dei mutui da subito, prima ancora degli investimenti necessari per rimettere in moto l'economia, con l'obiettivo di ristabilire la normalità il prima possibile. A ciò si aggiunge l'estensione della cassa integrazione alle aziende di qualsiasi dimensione».
Oltre a richiedere l'equiparazione della filiera moda a quelle già inserite nel
Decreto Cura Italia, il Centro Tessile Milano insiste sui pagamenti garantiti per tutti i passaggi produttivi, così da escludere blocchi di liquidità e conseguenti fallimenti e sull'estensione ai centri all'ingrosso e agli outlet del credito d'imposta pari al 60% dell'affitto, non limitandolo solo ai punti vendita di categoria C1.
La valorizzazione delle realtà che hanno sede, produzione e distribuzione nel nostro Paese, con la conseguente agevolazione del made in Italy, «passa attraverso la sospensione per l'anno in corso di Imu e Tasi su capannoni depositi e negozi», mentre il posticipo dei saldi estivi a settembre «va fatto, perché così si può dare la possibilità al dettagliante, cliente del Centro Tessile, di sfruttare i mesi di luglio e agosto per una vendita full price, che incida positivamente sul conto economico».
a.b.