Bogliolo guarda già al futuro con Lvmh

Tiffany: -45% in febbraio-aprile, «ma ripresa robusta in Cina»

Nel trimestre chiuso il 30 aprile, totalmente colpito dalla crisi innescata dalla pandemia, Tiffany ha accusato un calo del 45% delle vendite, a 556 milioni di dollari (-44% a cambi costanti). La perdita del periodo raggiunge i 65 milioni di dollari, dall'utile di 125 milioni di un anno prima.

Nel commentare i risultati, il ceo Alessandro Bogliolo ha prospettato un impatto negativo del Covid-19 anche sull'intero esercizio, ma si è detto fiducioso riguardo ai giorni a venire, per via delle decisioni strategiche prese in precedenza che riguardano, in particolare, la Cina Mainland, l'e-commerce e l'innovazione di prodotto.

Le vendite retail nella Mainland China hanno accusato una flessione dell'85% in febbraio e del 15% in marzo, per poi registrare un +30% in aprile (ciascun mese comparato con l'analogo del 2019), grazie a un maggiore focus del brand sui consumi interni.

Il recupero è proseguito in maggio con una crescita del 90%, contro il -40% delle vendite globali nello stesso mese. «Crediamo che ora Tiffany sia ben posizionata per beneficiare di questo importante mercato negli anni a venire», ha commentato Bogliolo.

Inoltre gli investimenti nelle vendite online - inclusa l'apertura al mercato cinese, dallo scorso luglio - hanno premiato. Nel primo quarter l'e-commerce è cresciuto complessivamente del 23%, con tassi di incremento del 14% e del 15% rispettivamente in Usa e Regno Unito. In maggio l'accelerazione è proseguita e più che raddoppiata rispetto al maggio 2019, dal +6% al +15%.

Per quanto riguarda il prodotto, arrivano segnali forti dalle vendite della nuova collezione in oro rosa e oro con diamanti Tiffany T1 (nella foto): alla fine di maggio ha raggiunto le proiezioni iniziali del management, nonostante la chiusura di un numero significativo di store nel mondo.

«Anche per queste ragioni - ha detto Bogliolo - sono fiducioso che i giorni migliori di Tiffany debbano ancora venire ed entusiasta del fatto che intraprenderemo questo viaggio con Lvmh al nostro fianco».

Sul tema dell'acquisizione da parte del colosso francese - che alcuni ultimamente hanno messo in discussione, quantomeno per le cifre stabilite all'annuncio lo scorso novembre -, Bogliolo ha affermato: «Siamo lieti che nelle ultime settimane ci siano stati ulteriori progressi con il processo antitrust. In particolare, la scorsa settimana abbiamo ottenuto l'autorizzazione per la transazione dal Servizio federale antimonopoli della Russia e a fine maggio abbiamo saputo che l'autorità messicana per la concorrenza ha dichiarato che il nostro procedimento è stato completato».

Nel comunicare i dati trimestrali, Tiffany ha reso noto che ieri, 8 giugno, ha apportato alcune modifiche a sue linee di credito come misura precauzionale, al fine di mantenere la flessibilità rispetto alle sue fonti di liquidità.

Queste revisioni modificano principalmente le soglie degli indicatori finanziari impostati in certi covenant (specifiche clausole contrattuali di un contratto di prestito) previsti negli accordi che governano le emissioni di debito, incluso il trimestre fiscale che termina il 30 aprile 2021.

Tuttavia, come riporta Reuters, se Tiffany dovesse violare i covenant, Lvmh potrebbe sfruttare questa situazione per chiedere una rinegoziazione dei termini dell'acquisizione.

Inoltre, più il deal con Lvmh va per le lunghe, più alto è il rischio che Tiffany non rispetti i nuovi covenant, se la sua situazione finanziaria peggiorerà oltre il previsto. Se la transazione, che aspetta l'ok dell'Unione Europea, non sarà completata entro il 24 agosto, il gioielliere di New York ha il diritto di estendere il merger agreement di tre mesi.

e.f.
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