Dopo il difficile periodo della pandemia, Primark inverte la rotta. Il retailer irlandese ha chiuso l’esercizio fiscale 2021 (terminato il 18 settembre) con un fatturato di 5,6 miliardi di sterline (6,5 miliardi di euro), in calo del 5% rispetto all’anno precedente, e un utile operativo di 321 milioni di sterline (376 milioni di euro), in diminuzione dell’11%.
Escludendo l’impatto del rimborso del Governo per il Covid, l’utile operativo è aumentato del 15%.
Nel complesso l’azienda stima che le restrizioni anti pandemia abbiamo sottratto alle casse dell'insegna circa 2 miliardi di sterline (2,3 miliardi di euro).
Le prestazioni del retailer variano molto da Paese a Paese: nel Regno Unito, il suo mercato principale, in Spagna e in Portogallo le vendite sono state maggiormente penalizzate, mentre invece performance positive (+6%) sono state messe a segno negli Stati Uniti.
«Guardando indietro, dopo due anni di perturbazioni dovute alla pandemia, la nostra fiducia nel modello di business di Primark non è cambiata», ha fatto sapere la società, che in controtendenza non ha mai aperto un proprio sito e-commerce.
La catena di negozi fisici è anzi destinata a crescere, con l’obiettivo di passare dagli attuali 398 punti vendita ai 530 entro i prossimi cinque anni, con un focus in particolare su Usa, Francia, Penisola Iberica e Italia.
Per il 2022 sono già stati confermati 11 opening: quattro nel nostro Paese, altrettanti in Spagna, uno rispettivamente negli States, nella Repubblica Ceca e in Irlanda.
Nel primo trimestre dell’anno prossimo sono in programma anche investimenti nel digitale in Uk, anche se il canale di vendita online non rientra nei piani dell’azienda. Si tratterà di una nuova piattaforma che farà da vetrina per l’acquisto in store, con la presentazione del 70% del catalogo, anziché del 20% come in precedenza.
Oggi tutti i negozi di Primark sono tornati attivi e, se non ci saranno ulteriori restrizioni, il retailer prevede di recuperare i 2 miliardi di sterline che ha perso nell'anno fiscale, il che dovrebbe portare il margine operativo a superare il 10%.