Lanvin avrebbe trovato il suo timoniere. Stando a indiscrezioni di stampa, alla guida della griffe nell'orbita di Fosun International sarebbe pronto ad arrivare il ceo di Sandro, Jean-Philippe Hecquet.
Da Smcp, casa madre di Sandro, confermano la fuoriuscita del manager, alla guida del marchio francese dal 2014, ma per il momento nessuna ufficializzazione arriva da Fosun, che dopo l'acquisizione di Lanvin il febbraio scorso ha già mosso le prime pedine, rimuovendo il direttore creativo Olivier Lapidus - tornato a occuparsi del suo brand - e spostando il general manager Nicolas Druz sulla poltrona di managing director di Fosun Fashion Group.
In questi mesi il ruolo di ceo ad interim di Lanvin è stato ricoperto da Joann Cheng, presidente di Fosun Fashion Group e chairman of the board of directors del brand, mentre le collezioni sono state disegnate da un team interno.
Se la ricerca del nuovo designer continua - tra i candidati si fanno i nomi di Haider Ackermann, Serge Ruffieux di Carven e Simon Porte Jacquemus -, quella invece del nuovo amministratore delegato potrebbe essere arrivata a termine con l'investitura di Jean-Philippe Hecquet, che vanta una significativa esperienza nel lusso, con trascorsi da Tag Heuer, Lvmh e Mercedez Benz Francia.
Per l'executive si tratterebbe di assumere un compito non facile: quello di restituire smalto a una griffe, la più antica di Francia, che dopo l'addio di Alber Elbaz - saldamente alla guida creativa della maison per 14 anni, dal 2001 al 2015 - non è più riuscita a trovare una sua identità, trascinata a picco da ricavi passati dai 235 milioni di euro nel 2012 ai 110 milioni nel 2017, con una perdita netta di 52 milioni.
Oltre a Lanvin, Fosun ha altri interessi nel fashion: controlla infatti il 73,9% del marchio italiano Caruso (fra partecipazioni dirette e indirette), il 70% del brand californiano St.John, il 13,89% del gruppo greco Folli Follie e quasi il 29% del marchio tedesco Tom Tailor. Tra le new entry di quest'anno anche il marchio austriaco della calzetteria e lingerie Wolford.
I profitti annuali della conglomerata cinese nel 2017 sono saliti del 28% a 13,16 miliardi di yuan (circa 1,7 miliardi di euro): la crescita più importante da quattro anni a questa parte per il colosso asiatico, quotato a Hong Kong dal 2007.
I ricavi annuali sono passati da 74 a 88 miliardi di yuan (+19%), grazie a un portafoglio di investimenti che spazia dalle assicurazioni alla finanza, dalla farmaceutica al turismo, dall'entertainment e, appunto, alla moda (nella foto, la sfilata Lanvin per l'autunno-inverno 2018/2019).