asia/pacifico in frenata nel Q4

Puma: le vendite del 2021 superano del 30% quelle del 2019

Un anno affrontato a ritmo spedito, il 2021, per Puma, che ha registrato ricavi pari a 6,8 miliardi di euro, +32% rispetto ai precedenti 5,2 miliardi, superando del 30% i livelli pre-pandemia.

Il margine lordo è migliorato (dal 47 al 47,9%) e l'ebit ha fatto un balzo del 166%, da 209 a 557 milioni. In deciso aumento anche l'utile netto, da 79 a 310 milioni di euro. Gli utili per azione passano da 0,53 a 2,07 euro.

Particolarmente brillanti le performance nelle Americhe (+53,9%), mentre l'Emea è progredita del 28,2% e l'Asia/Pacifico del 10,6%.

Soddisfatto il ceo Bjørn Gulden, che definisce l'anno «il migliore nella storia del brand, noostante gli ostacoli legati al Covid-19 e alle tensioni politiche». «La nostra strategia - sottolinea - punta a una stretta collaborazione con i fornitori e i partner distributivi. Siamo una famiglia, in cui tutti si impegnano al massimo».

Gulden sa di dover mantenere alto il livello di guardia. «A inizio 2022 l'impatto della pandemia sulla nostra supply chain è stato negativo - ammette - e le pressioni inflazionistiche hanno inciso negativamente sui costi e i margini operativi. La situazione geopolitica, inoltre, resta tesa. Continueremo a lavorare intensamente in questo scenario così difficile e a essere ottimisti sul futuro del settore e del marchio».

L'outlook sull'anno in corso, segnato anche dagli aumenti dei listini delle materie prime, è all'insegna della cautela, ma con la prospettiva di un aumento di almeno il 10% delle vendite e di un ebit tra i 600 e i 700 milioni di euro, dai 557 milioni del 2021. Quanto agli utili, una nota indica un generico miglioramento.

Contestualmente ai dati del fiscal year, Puma ha reso noti anche quelli del quarto trimestre, caratterizzato da un +14% di fatturato, a quota 1,76 miliardi di euro, un margine lordo del 48,2% dal precedente 48% e un ebit di 65 milioni (erano 63 milioni nel Q4 2020).

Da notare che nel periodo, a fronte di un +31,3% nelle Americhe e di un +14,9% in Emea, l'Asia/Pacifico ha deluso le aspettative (-5,4%), come conseguenza del perseverare delle restrizioni anti-Covid nella Greater China, a fronte tuttavia di segni più negli altri Paesi dell'area.

A differenza dell'anno, in questo caso si assiste a una diminuzione dell'utile netto, da 25 a 8 milioni. Di conseguenza, gli utili per azione sono scesi da 0,12 a 0,05 euro.

a.b.
stats