Chi entra e chi esce dalla Borsa di Milano

Piazza Affari: Tod’s pronta al delisting, Prada invece studia la doppia quotazione

Quotarsi a Piazza Affari è ancora di moda? I segnali lanciati questa estate da due grandi player del lusso rendono difficile rispondere in maniera univoca a questa domanda.

Da una parte, infatti, c’è la famiglia Della Valle che ha lanciato un’Opa volontaria sulle azioni del gruppo Tod’s, finalizzata al delisting. Dall’altra c’è la notizia, rilanciata praticamente in contemporanea, che il gruppo Prada starebbe valutando la possibilità di raccogliere almeno 1 miliardo di dollari tramite una seconda quotazione sulla Borsa di Milano.

Sul fronte Tod’s, l’annuncio dato il 3 agosto del lancio di un’Opa da 40 euro per azione (per un valore di 338,15 milioni di euro) sul 25,5% del capitale apre la via a un futuro da società privata, che era approdata a Piazza Affari nel settembre 2000. I tempi per l'uscita del gruppo dal listino di Piazza Affgari non sono ancora certi, secondo le previsioni l'Opa dovrebbe partire verso fine settembre e concludersi nel mese di novembre. 

Oggetto dell’operazione sono appunto le quote non attualmente controllate né dal fondatore, né da Bernard Arnauld, patron di Lvmh. La famiglia Della Valle detiene il 63,6% del capitale di Tod’s e il 75,5% dei diritti di voto, mentre all’imprenditore francese fanno capo il 10% del capitale e 8% dei diritti di voto.

La decisione di dire addio a Piazza Affari è stata spiegata con l’obiettivo «di valorizzare i singoli marchi (Tod’s, Roger Vivier, Hogan e Fay), dando loro una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa» e con il fatto che «il perseguimento di questi obiettivi di medio e lungo periodo sia meno agevole mantenendo lo status di società quotata, con le limitazioni derivanti dalla necessità di ottenere risultati comunque soggetti a verifiche di breve periodo».

Quello di Tod’s è solo l’ultimo nome di una serie di realtà che, per motivi e scopi diversi, hanno deciso di lasciare la Borsa italiana.

Da Piazza Affari sono andati via - o lo faranno a brevissimo - Atlantia, il gigante delle infrastrutture della famiglia Benetton che ha deciso di riacquistare le azioni, ed Exor, holding della famiglia Agnelli che si trasferirà nella Borsa di Amsterdam. E poi Autogrill, Cerved, Cattolica Assicurazioni e la squadra di calcio dell'AS Roma. Non ultima Fedon, entrata nel portfolio di Luxottica.

Una strada diametralmente opposta sembra invece intenzionata a imboccarla il gruppo Prada, quotato dal 2011 sulla Borsa di Hong Kong, ma che ora starebbe cercando di diversificare la sua base di investitori e lavorando con Goldman Sachs per preparare una potenziale offerta.

Secondo quanto riporta Bloomberg, nel caso il progetto andasse in porto, la seconda quotazione avverrebbe probabilmente l'anno prossimo, secondo quanto riferito da fonti a conoscenza della questione.

Non ci sono precedenti per un dual listing a Hong Kong e Milano e lo stesso presidente di Prada ha detto a luglio che «attualmente non siamo in grado di dire se sarebbe possibile e quanto tempo ci vorrebbe».

an.bi.
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