Safilo archivia il 2020 con un calo delle vendite del 16,9% a 780,3 milioni di euro (-15% a cambi costanti). L’ebitda adjusted è rimasto positivo per 1 milione di euro (dai 65,4 milioni di un anno prima) mentre il risultato netto rettificato è negativo per 46,5 milioni, dalla precedente perdita di 6 milioni.
Nei 12 mesi il gruppo dell’eyewear ha totalizzato 15 milioni di euro di risparmi strutturali, a livello di costi generali, come ha sottolineato il ceo Angelo Trocchia. Con nuove acquisizioni tra cui gli occhiali Privé Revaux e il marchio digitally-native Blenders Eyewear l’indebitamento è passato da 74,8 a 222,1 milioni.
Il gruppo che controlla marchi come Carrera, Polaroid, Smith e ha in licenza numerose maison della moda tra cui Fendi (nella foto), Givenchy, Marc Jacobs, Moschino e Missoni, ha registrato un miglioramento negli ultimi tre mesi del 2020, durante i quali le vendite a cambi costanti sono aumentate del 3%, alimentate dagli Stati Uniti e dal rimbalzo in Cina e Australia.
La ripresa avviata nella seconda metà dell’anno risente positivamente dell’e-commerce e delle strategie di social digital merketing. Nel 2020 le vendite online del gruppo veneto hanno contribuito per 100 milioni di euro ai ricavi totali, passando da una quota del 4% al 13%.
Nel 2020 della pandemia sono arrivati anche nuovi marchi in licenza come Levi’s, David Beckham, Missoni e Ports e ai primi di quest’anno esordiscono Isabel Marant e Under Armour.
«Manteniamo un atteggiamento di prudenza sulle prospettive per l'anno in corso - dichiara Trocchia - in attesa di ulteriori evidenze di mercato, che confermino una solida ripresa della stagione sole. Il principale presupposto del nostro lavoro oggi risiede nell'opportunità per il nostro business, sia di proprietà che in licenza, di compensare efficacemente le attività cessate e in uscita, e nel proseguimento del nostro programma di riduzione dei costi, volto a recuperare un profilo reddituale più positivo».
In questi giorni Safilo ha anche annunciato l'intenzione di chiudere il sito produttivo di Ormož, in Slovenia, che dà lavoro a 557 persone, a partire da giugno. La chiusura si inserisce «nel quadro del riallineamento della capacità industriale del gruppo alle attuali e future esigenze produttive». Nel 2020 Safilo ha invece chiuso le attività dello stabilimento di Martignacco e ha proceduto alla riorganizzazione della sede di Longarone, ancora in corso.
Intorno alle le azioni del gruppo registrano un calo del 6% a Piazza Affari al prezzo di 0,97 euro per azione. In sei mesi il titolo Ssfilo ha invece registrato un +61%.