CLASS ACTION IN TRIBUNALE

Investitori contro Adidas: la pietra dello scandalo è sempre Kanye West

Non c’è pace per Adidas, anche dopo essersi liberata di Kanye West. La rottura della collaborazione con il creativo - avvenuta nell’ottobre 2022, dopo quasi dieci anni costellati dai successi delle sneaker Yeezy ma anche dalle intemperanze di “Ye” - non sarebbe stata gestita adeguatamente: secondo un gruppo di investitori statunitensi, gli ingenti danni economici che ne sono derivati avrebbero potuto essere contingentati.

Dalle parole ai fatti: gli investitori hanno citato a giudizio il colosso dell’active sportswear, sostenendo che quest’ultimo era consapevole dei rischi legati all’intesa con West da parecchio tempo (per lo meno dal 2018), molto prima di quando il rapper ha iniziato a dare in escandescenze pesanti e a fare dichiarazioni pubbliche di stampo antisemita e antirazzista.

Adidas non avrebbe dunque messo al corrente chi investiva della gravità della situazione, violando diverse norme legate alla trasparenza tra la società e i suoi staleholder. La class action è stata depositata nei giorni scorsi presso un tribunale federale dell’Oregon.

A marzo il gruppo ha confermato i dati di bilancio sul 2022, anno in cui l’utile dell’attività continuativa è crollato dell’83%, a 254 milioni di euro, rispetto all’anno precedente.

Il fiscal year si è chiuso comunque con un lieve incremento (+6%) di fatturato, a quota 22,5 miliardi di euro, ma sulle previsioni relative al 2023 - anno in cui giro d’affari dovrebbe essere in calo a singola cifra, fino a un -9% - pesa un rosso operativo stimato intorno ai 700 milioni di euro, di cui la gran parte (500 milioni) legati al possibile annullamento delle scorte di modelli Yeezy e altri 200 frutto di una visione strategica aziendale da rimodulare.

Su Yeezy Adidas sta valutando varie opzioni in merito al magazzino (tra cui quella di vendere i prodotti di questa linea e devolvere i profitti in beneficenza), per tamponare la prospettiva che vengano persi 1,2 miliardi di euro di turnover in seguito alla mancata vendita degli stock esistenti.

a.b.
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