Interbrand presenta la 20esima edizione di Best Global Brands: se Apple, Google e Amazon si confermano i marchi a maggiore valore economico; il lusso è, per il secondo anno consecutivo, il settore che registra la più alta crescita rispetto all'anno precedente (+11%), passando da un valore aggregato complessivo del comparto di 105,783 miliardi di dollari agli attuali 117,78 miliardi.
Il best performer è Gucci che, cresciuto in 12 mesi del 23%, occupa oggi la 33esima posizione della chart, proseguendo una scalata che nel 2017 lo vedeva al 51esimo posto. Invece i giganti del fast fashion, come Zara e H&M, perdono entrambi quota (-3%).
La griffe della doppia G è anche l'unico nome italiano presente nella lista, insieme a Prada e Ferrari. Uno scenario pressoché identico rispetto a un anno fa.
Scorrendo la chart elaborata dalla società di consulenza newyorkese, che anche quest'anno è dominata da Apple a livello generale (il marchio della mela morsicata ha raggiunto il valore stratosferico di 234,24 miliardi), al primo posto tra i luxury brand c'è ancora una volta Louis Vuitton (17esimo), il cui valore si è incrementato del 14%, a quota 32,22 miliardi di dollari.
Segue Chanel, al 22esimo posto, con un valore che supera i 20 miliardi di dollari. Hermès sale in 28esima posizione (era 32esimo nella scorsa edizione), il suo marchio si è apprezzato del 9%, sfiorando quota 18 miliardi. Segue sempre in ascesa Gucci, il cui brand è a un passo da una valutazione di 16 miliardi (15,949 per l'esattezza).
Tra i marchi del lusso capaci di ritagliarsi un posto nella top 100 internazionale ci sono anche Cartier (68esimo), Dior (82esimo e in netta crescita con un +16%) e Tiffany&Co. (94esimo). Burberry è 96esimo, in discesa di due posizioni, ma con una crescita del 4% del valore.
Prada resta nella top 100 per un soffio: il marchio milanese, che un anno fa era 95esimo, ha ceduto cinque posizioni e rischia quindi di essere escluso dalla graduatoria.
All'interno della classifica il fast fashion, invece, è rappresentato da soli due nomi e nessuno dei due sembra passarsela bene: Zara perde il 3% del valore e scivola in 29esima posizione, mentre H&M resta in 30esima posizione, con un deprezzamento del brand del 3%.
Da segnalare che per quanto riguarda i colossi dello sportwear, l'ottimo momento di adidas che mette a segno una crescita a doppia cifra che lo porta a una valutazione di quasi 12 miliardi. Tanto, ma non abbastanza per impensierire il rivale di sempre Nike, che lo sovrasta in graduatoria di 32 posizioni, essendo al 16esimo posto della classifica di Interbrand, grazie a un valore del brand pari a 32,37 miliardi di dollari.