Coinvolti 330 fra partner e fornitori

Miroglio Fashion ha incontrato la filiera con il primo Partner Day

Miroglio Fashion continua il suo processo di cambiamento con il “Partner Day”, andato in scena nei giorni scorsi: una grande convention con 330 tra fornitori, consulenti e imprese che interagiscono con l’azienda. Obiettivo del meeting, condividere con loro, in modo chiaro e in totale trasparenza, la strategia e i progetti intrapresi nel corso degli ultimi due anni e gli sviluppi futuri.

Un incontro fortemente voluto da Hans Hoegstedt, a.d. di Miroglio Fashion, che ha presentato un dettagliato racconto sull’andamento della società negli ultimi due anni, esplicitando numeri, condividendo immagini e video rappresentativi dei progetti più importanti portati avanti a partire dal 2017.

Tra quelli di maggior rilievo figurano il rafforzamento del team manageriale, attraverso l’ingresso di diversi professionisti provenienti da più settori e collocati nei ruoli clou, e il nuovo percorso di brand, al fine di realizzare marchi forti e distintivi con grandi investimenti sul prodotto e di marketing.

Gli ultimi due anni hanno visto nascere infatti collaborazioni stilistiche con Francesco Scognamiglio per la Smart Couture di Motivi, Vanessa Incontrada per Elena Mirò e Mara Venier per Luisa Viola. Circa 19,5 milioni investiti nel 2017, a cui si sono sommati 18,3 milioni nel 2018.

Tra gli asset strategici del gruppo in pole position anche una più forte caratterizzazione dei punti vendita, in linea con i brand e finalizzata a una migliore shopping experience, concretizzata attraverso il progetto “300 in 300”, con il restyling di 300 negozi in 300 giorni.

Lanciato a febbraio 2017, ha portato al rifacimento di 301 negozi entro dicembre dello stesso anno. Oggi i punti vendita sono 392 e il numero è destinato a crescere ulteriormente. Un'iniziativa che ha richiesto un investimento pari a 17,4 milioni di euro nel 2017 e altri 14,5 milioni di euro nel 2018.

Sul fronte online, significativa la creazione di cinque nuovi siti/piattaforme di vendita per Motivi, Oltre, Elena Mirò, Fiorella Rubino e Caractère, realizzati con Salesforce Commerce Cloud, che hanno permesso di ottenere un incremento delle vendite sul web del + 318% (2018 vs 2016). Da citare anche la nascita del primo digital flagship store fisico in Italia, attraverso un accordo tra Elena Mirò e Privalia, brand di Vente Privée.

Last, but not least, il lancio del progetto “Retail 4.0”, l’introduzione dell’Rfid nel riassortimento negozi con Temera, lo sviluppo delle Casse Intelligenti con Oracle, l’adozione, primi in Italia nel settore moda, del sistema di comunicazione Workplace by Facebook, una modalità innovativa per condividere progetti all’interno dell’azienda e con tutta la rete negozi (oltre 1.100 monomarca). Ai 3,9 milioni investiti nel 2017 si aggiungono i 3,1 milioni del 2018.

È di ieri la notizia che Fiorella Rubino, dopo aver conquistato a ottobre l’Open-Inn Retail Award per l’alto valore aggiunto della retail experience offerta alle clienti, si è aggiudicata l’edizione 2018 dell'Internet Of Things Award (organizzato da Adc Group) con il suo “Rfid in Store” come miglior progetto Business To Business.

Durante la convention Hans Hoegstedt ha sottolineato l’importanza dell'incontro, che ha alternato momenti di informazione e condivisione con le sfilate di alcuni brand in portafoglio: «Proprio per ottenere il meglio - ha detto - desideriamo evolvere anche nei rapporti con quelli che una volta venivano chiamati “fornitori” e che ora sono diventati invece veri e propri partner a 360 gradi».

«Vogliamo coinvolgerli al 100% - ha proseguito l'a.d. di Miroglio Fashion - in quanto è dall’unione delle forze e dalle partnership di questo tipo che possono giungere effetti positivi. Tutto questo significa dare di più e pretendere di più, arrivando anche a selezionare i partner più idonei. Pensiamo a una riduzione del 30% degli attuali fornitori in modo da poter contare soprattutto su chi ha un approccio totalmente in linea con l’azienda e con i band, per creare rapporti più profondi e durevoli, dove sia sempre più presente una proficua condivisione di obiettivi e di informazioni».

a.t.
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