CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO

Ristori quater: entrano agenti e rappresentanti, dimenticati i negozi di camicie e maglieria

Si allarga il numero dei beneficiari che potranno richiedere il contributo a fondo perduto previsto dai decreti Ristori.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 297 del 30 novembre è stato pubblicato il Decreto Legge n. 157 contenente "Ulteriori misure urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19", nel quale viene estesa la platea dei contribuenti cui spettano questi indennizzi, includendo anche agenti e rappresentanti di commercio.

Dopo l’appello delle istituzioni del settore, il Governo aveva già ampliato le agevolazioni ai commercianti di calzature e accessori situati nelle zone rosse - inizialmente tralasciati - ma nel Ristori quater continuano a mancare i negozi di camicie e maglieria.

«È stata persa un’altra occasione – afferma Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia Confcommercio – per rimediare a questa assurda esclusione. Si tratta di negozi che hanno perso qualsiasi tipo di entrata e che, estromessi ingiustamente dai Decreti Ristori bis, ter e ora anche quater, non possono inspiegabilmente accedere alle seppur parziali soluzioni per la loro sopravvivenza come il contributo a fondo perduto e il credito d'imposta del 60% dell'affitto per i mesi di ottobre, novembre e dicembre».

«Al Governo – prosegue Borghi – chiediamo di trovare una rapida soluzione per indennizzare questi negozi di camicie e maglierie che esistono e si sentono abbandonati e traditi per la terza volta consecutiva. L’utilizzo di codici Ateco ha creato figli e figliastri».

Nei giorni scorsi anche la categoria degli agenti e rappresentanti di moda, ora tra i destinatari delle nuove iniziative di sostegno economico, aveva sollecitato un ripensamento delle misure, con Francesco Casile (titolare di Casile&Casile Fashion Group) che aveva parlato di «categoria fantasma».

«Soltanto in Lombardia – aveva dichiarato sulle pagine del Corriere - arriviamo a 1.049 showroom che impiegano 22mila addetti, e a oltre 2 miliardi e 400 milioni di fatturato, dei quali il 70% grazie all’export. Eppure, con noi che siamo la maglia rosa per il fisco e i contributi, oltre che la seconda categoria del Paese come agenti di commercio — con 200mila addetti — il governo non si è mai confrontato».


A cura della redazione
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