Nel primo trimestre, terminato il 31 agosto, i ricavi di Nike crescono del 16% a 12,2 miliardi di dollari (+12% a cambi costanti).
Il marchio Nike ha raggiunto gli 11,6 miliardi (+12% a valute costanti). Una performance sostenuta da Nike Direct (gli store e l’e-commerce diretti, al centro della strategia dell’azienda americana) che, grazie anche a una crescita double-digit in Nord America, Australia, Pacifico ed Emea, ha terminato il periodo con un +24%, oltre i livelli pre-pandemia.
Le vendite online del brand, in particolare, sono salite del 25% senza l’effetto cambi, sostenute dal +43% in Nord America.
Fra giugno e agosto la controllata Converse ha invece raggiunto i 629 milioni: il 7% in più senza l’effetto valute.
Un maggiore focus sulle vendite di rette e l’online ha migliorato il margine lordo di 150 punti base, al 45,7%.
Nel periodo l’utile del gruppo guidato da John Donahoe è aumentato del 23%, a 1,9 miliardi di dollari o 1,16 dollari per azione (+22%).
Gli analisti di FactSet si aspettavano un aumento dell’utile per azione del 18% a 1,12 dollari, sull’ipotesi di un aumento delle vendite del 17% a 12,47 miliardi.