Corrono Europa e Giappone

Prada: +21% i ricavi e il margine balza al 20%

«Il Gruppo Prada ha ottenuto risultati eccellenti nel 2022, sostenuti dallo slancio del marchio, dal maggiore impegno dei clienti e dalla rigorosa esecuzione della strategia». Così il direttore esecutivo Patrizio Bertelli commenta il bilancio dell’azienda approvato oggi, 9 marzo, dal board.

Nell’anno i ricavi sono aumentarti del 21% a 4,2 miliardi di euro. A livello di merceologie, il footwear e l’abbigliamento risultano i più dinamici, con un incremento rispettivamente del 29% e del 27%. La pelletteria è cresciuta del 18%. I numeri sono stati sostenuti dal +24% del canale retail, che ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro di vendite grazie alla crescita organica sia di Prada (nella foto, un look AI 2023/2024) che di Miu Miu «forte e ad ampio raggio».

Il gruppo quotato a Hong Kong ha accelerato in tutti i mercati tranne il maggiore, l’Asia-Pacifico, che a causa del covid in Cina ha registrato un -2% a cambi costanti, ma resta ampiamente sopra il miliardo di euro di vendite. Le migliori performance riguardano l’Europa (+63% senza l’effetto cambi) e il Giappone (+31%), seguite dal Medio Oriente (+23%) e dalle Americhe (+22%).

Al 31 dicembre l’ebit rettificato della società è aumentato del 69% a 845 euro e il margine è passato dal 14,8% al 20,1%. L’utile ha registrato un +58% a 465 milioni, sopra le attese della media degli analisti interpellati da Factset Estimates, che si aspettavano la cifra di 455 milioni per i profitti e ricavi a 4,05 miliardi.

Il dividendo proposto è di 0,11 euro per azione, dalla cedola di 0,07 euro del 2021.

«Le recenti modifiche alla nostra struttura di governance - ha sottolineato Bertelli - segnano un'evoluzione fondamentale per il Gruppo. Nel 2022 abbiamo rafforzato ulteriormente il nostro posizionamento e la nostra organizzazione e nell'anno in corso accelereremo l'esecuzione della nostra strategia. Intendiamo rimanere su un percorso di crescita costante e sostenibile, mentre lavoriamo per sfruttare appieno il potenziale dei nostri marchi».

Andrea Guerra, amministratore delegato dall’inizio di quest’anno, ha aggiunto: «Sono entrato nel Gruppo Prada in un momento di evoluzione entusiasmante, e ho trovato grande energia. Il potenziale di crescita è grande, grazie alla sua straordinaria visione creativa e alla sua forza industriale. Investiremo ulteriormente nella desiderabilità dei marchi, nel rinnovamento della rete retail e nelle capacità produttive».

«L'execution - ha proseguito - rimarrà fondamentale nei prossimi anni e continueremo a costruire l'eccellenza nel retail, sviluppando connessioni più frequenti e forti con i clienti. Per il 2023 prevediamo una crescita dei ricavi solida e superiore alla media del mercato. La Cina ha ripreso a essere un motore di crescita. Tuttavia, in questo scenario in continua evoluzione, resteremo vigili e manterremo un approccio disciplinato ai costi e all'allocazione del capitale».

Prada oggi ha chiuso la seduta alla Borsa di Hong Kong con un rialzo dello 0,28% a 54,15 dollari di Hong Kong (circa 6,5 euro). Sul mercato dell’ex-colonia britannica il gruppo vale circa 16,7 miliardi di euro, quasi in linea con i 16,5 miliardi di Moncler.
e.f.
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