CRESCE IL BUSINESS IN HOUSE

Fabio Ducci (Olg): «Torniamo a essere un incubatore di talenti»

Grandi manovre da Onward Luxury Group, la filiale della holding giapponese Onward Holdings, titolare di brand come Jil Sander e Joseph.

Negli ultimi mesi Olg è stata infatti protagonista di una forte accelerazione sul fronte licensing, grazie ad accordi con JW Anderson, Francesco Russo e Maria Luca per il footwear e con Federico Curradi per il menswear, ma parallelamente ha portato avanti il business “in-house”, con la creazione di un think tank, denominato Olg Lab, focalizzato su nuovi progetti di ricerca, innovazione e soprattutto sostenibilità, come racconta il ceo di Olg Fabio Ducci.

«Con la creazione di Olg Lab, cambia il nostro statuto, cambia la nostra immagine - spiega il manager -. Usciamo dallo schema canonico di licenziatari, per mettere il nostro hardware produttivo e commerciale al servizio di progetti al debutto, totalmente nostri oppure co-partecipati con nuove promesse del fashion, sia nelle calzature che nel prêt-à-porter. Torniamo a essere quello che eravamo in passato (in linea con il percorso tracciato da Franco Penè, il fondatore di Gibò, ribattezzato appunto Onward Luxury Group, ndr), ossia un incubatore di talenti. Dalla nostra abbiamo importanti asset materiali, ai quali vogliamo affiancare altrettanto importanti asset immateriali».

La divisione è partita con il lancio di F_WD e Carlotha Ray, due brand al debutto sul mercato rispettivamente con la Fall-Winter 2020/2021 e Spring-Summer 2020: «Si tratta di due progetti distanti dal punto di vista dell’immagine, ma con la stessa anima green – precisa Ducci -. F_WD, firmato da Raphael Young, è uno streetwear realizzato con materiali riciclati, come le reti da pesca recuperate negli oceani. Siamo partiti con le sneaker, ma da questa stagione abbiamo inserito anche una capsule di abbigliamento».

I feedback sono buoni: 1,5 milioni di fatturato wholesale, un centinaio di clienti e pop up store già attivi a Mosca, Londra, Tokyo e Dubai, con un altro in dirittura d’arrivo a Seoul e il progetto di sbarcare presto a Milano.

Carlotha Ray, invece, alla seconda stagione ha conquistato una settantina di multimarca: «È una collezione di flip flop biodegradabili, con colori ricavati dai fiori e dalle piante, realizzata interamente in Italia – spiega Ducci -. Vuole essere un progetto di ampio respiro, in chiave lifestyle. Stiamo studiando diversificazioni nel mondo dei profumi e della casa».

Attualmente il business “in-house” rappresenta il 5% del fatturato di Olg (nel 2019 circa 220 milioni di euro), ma l’azienda ci crede molto:  «Ci piacerebbe crescesse – precisa il manager - anche con progetti in grado di esprimere l’expertise e l’alta qualità dei nostri prodotti, soprattutto nel segmento calzature, realizzati per buona parte nei siti produttivi sulla Riviera del Brenta».

«Certo – conclude il manager - continuerà anche l’impegno nel green e nell’eco-sostenibile, un ambito dove stiamo studiando da neofiti e che stiamo conoscendo attraverso la collaborazione con un network di oltre 80 fornitori». (L’intervista completa a Olg è disponibile sul numero 4 di Fashion, in distribuzione in questi giorni).

a.t.
stats