crescita internazionale

John Richmond fa rotta verso Cina e Brasile

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Il marchio John Richmond accelera lo sviluppo internazionale. «Una delle priorità è la Cina, dove siamo in trattative avanzate con Fosun (il gruppo che ha acquisito Lanvin, ndr) che, se come credo andranno in porto, potrebbero sfociare in una joint venture oppure in una strategia di sviluppo più "tradizionale"» ha spiegato Mena Marano, ceo del Gruppo Arav e membro della famiglia Ammaturo, che nel 2017 ha acquisito l'83% del brand, di cui lo stilista fondatore è direttore creativo e socio di minoranza. La produzione e distribuzione del ready to wear e degli accessori sono affidate ad Arav con un contratto di master licensee.

«In parallelo - ha sottolineato la manager e imprenditrice - si profilano novità importanti in Brasile, dove il brand ha ottime chance di crescita, grazie a una newco che stiamo mettendo a punto insieme ad Asset Beclly, importante società con interessi in diversi settori, dall'automotive alle costruzioni».

La strategia di sviluppo prevede inoltre l'opening di un monomarca a Kiev il prossimo settembre, all'interno di un mall, oltre all'approdo in Iran presso il nuovo Iran Mall di Teheran.

«Non dimentichiamo l'Italia - ha precisato Mena Marano - dove prima di fine anno lanceremo un concept innovativo: non solo negozio e non solo showroom, ma un contenitore del mondo John Richmond. La sede sarà Milano, dove abbiamo intenzione anche di sperimentare un format diverso dalla sfilata a settembre, ossia un pop up, da replicare in altre città, in cui presentare una capsule di una ventina di capi (la prima di una serie) e organizzare eventi».

Marano era nel capoluogo lombardo ieri, 17 luglio, insieme al fashion designer inglese, in occasione della presentazione delle proposte bimbo e bimba primavera-estate 2019.

«Abiti e accessori ispirati alla collezione per i grandi ma senza adultizzare i bambini» ha detto John Richmond, mostrando una collezione come sempre dall'anima rock, con rimandi alla sostenibilità nelle scritte a chiare lettere su jeans, chiodi e felpe, da «There is no planet B» a «Recycle, reduce».

«Una linea per pacifici mini-ecowarrior, anche piccolissimi visto che le proposte partono dai 18 mesi - ha sottolineato lo stilista - in cui il dna British si fonde anche con ispirazioni messicane e street, senza mai dimenticare l'easy care» (nella foto, la donna di John Richmond per l'autunno-inverno 2018/2019).


a.b.
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