Danni a 20 negozi con le proteste Usa

Gap: perdite oltre le stime nel trimestre fiscale

Gap Inc. chiude il primo trimestre fiscale con una discesa delle vendite del 43% a 2,11 miliardi di dollari. È l'effetto della chiusura di gran parte dei negozi del marchio americano, a causa della pandemia, nel periodo terminato il 2 maggio.

La ceo Sonia Syngal (nella foto) ha reso noto che le vendite hanno continuato a diminuire anche in maggio, ma durante il mese le vendite online sono più che raddoppiate. Su base trimestrale l'e-commerce ha registrato un incremento del 13%.

Alla data di ieri 1.500 punti vendita hanno riaperto in Nord America, più della metà del network globale della società che controlla anche Old Navy, Banana Republic e Athleta. Alla fine di questo mese quasi tutti dovrebbero avere ripreso l'attività.

Il gruppo si trova a fare i conti anche con i danni a una ventina di store, legati alle proteste per la morte di George Floyd: Syngal conta che possano essere rimessi in sesto e in sicurezza velocemente.

Nel trimestre Gap ha accusato una perdita di 932 milioni di dollari, o 2,51 dollari per azione, dai 227 milioni di utile precedenti (o 60 centesimi di dollaro per azione). Gli analisti si aspettavano un fatturato di 2,3 miliardi e una perdita di 67 centesimi per azione (fonte: Refinitiv).

Per il retailer si prospettano anche delle grane legali: è uno dei maggiori inquilini di Simon Property Group, il più grande proprietario Usa di mall, a cui non sta pagando gli affitti. Così questa settimana Simon Property gli ha fatto causa. La cifra in ballo supera i 65,9 milioni di dollari.

Intorno alle 17 italiane alla Borsa di New York le azioni Gap passano di mano poco sopra i 12 dollari per azione, in calo dello 0,49% rispetto alla chiusura di ieri, mentre i maggiori indici americani sono intonati positivamente.

e.f.
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