Nel terzo quarter Amazon ha registrato un utile in forte crescita, 2,88 miliardi di dollari (rispetto ai 256 milioni di dollari di un anno prima), ma per il secondo trimestre consecutivo non ha centrato le attese sul fronte ricavi, il vero termometro dello stato di salute del re dei retailer online, pur avendo registrato un +29,3% a 56,58 miliardi di dollari.
A mettere in ansia gli analisti sono però state soprattutto le previsioni per il quarto trimestre, un periodo cruciale in vista delle festività natalizie che inizierà con il Black Friday: per il periodo ottobre-dicembre il colosso di Jeff Bezos stima infatti un aumento dei ricavi fra il 10% e il 20% a 66,5-72,5 miliardi di dollari.
Numeri da capogiro ma sotto le attese degli analisti, che scommettevano su un +22% a oltre 73 miliardi: un outlook che ha fatto andare i titoli a picco del 9% nel mercato "after hours" a New York.
In frenata non è però solo il gigante di Seattle: le azioni dei "Faang", acronimo che oltre a Amazon comprende anche Facebook, Apple, Netflix e Google, hanno tutte ceduto terreno nelle contrattazioni after hours.
Un andamento che secondo alcuni osservatori potrebbe mettere in discussione la leadership del settore high-tech a Wall Street dopo anni in corsia di sorpasso.