Incontro tesissimo in videoconferenza stamattina tra i portavoce della
Roberto Cavalli, nell'orbita del gruppo arabo
Damac dall'anno scorso, i sindacati e
Gianfranco Simoncini, consigliere del governatore della Toscana
Enrico Rossi per le tematiche inerenti il lavoro.
Da tempo è in atto un braccio di ferro tra la proprietà e le maestranze, sostenute dalla Regione e dalle istituzioni locali, a proposito dello spostamento delle attività dalla Toscana a Milano e, più in generale, delle concrete prospettive di rilancio della griffe.
Il trasferimento, confermato nelle scorse settimane, avverrà il primo settembre, ma come già avevano paventato i sindacati sarà impossibile per tutti i lavoratori sradicarsi e ricollocarsi nel capoluogo lombardo: solo 54 su 170 lasceranno la sede di Osmannoro alla volta della Lombardia. Gli altri hanno dato la propria pre-adesione a un piano di uscite, previste dal 30 giugno al 30 settembre.
«Si perde un enorme patrimonio professionale e umano, oltre a una risorsa per il territorio», hanno commentato con amarezza i rappresentanti delle sigle sindacali.
«Territorio che viene impoverito - hanno ribadito Regione e Comune di Sesto Fiorentino - spostando fuori dalla Toscana un marchio storico».
Resteranno in essere i rapporti in atto con l'indotto. Simoncini ha auspicato che l'impianto di Osmannoro torni a ospitare attività produttive, generando nuova occupazione.
A cura della redazione