Francesco Trapani lascia il board di Tiffany con effetto immediato. La notizia arriva a qualche giorno di distanza dall’accordo tra il player Usa della gioielleria e Lvmh, che si è aggiudicato Tiffany per 14,7 miliardi di euro.
L’ex ceo di Bulgari ha precisato che la sua scelta «non è il risultato di alcun disaccordo con le operazioni, le politiche o le procedure della società, ma della decisione di seguire altre opportunità professionali».
Trapani era entrato nel cda di Tiffany nella primavera del 2017. All'epoca il manager deteneva una quota del 5,1% del marchio di gioielleria, tramite un’alleanza con un hedge fund attivista americano, Jana Partners. L’executive faceva parte anche del comitato nomine e corporate governance, oltre che del comitato di ricerca.
L’anno seguente importante il suo contributo nella scelta di Alessandro Bogliolo come nuovo ceo di Tiffany: una carica che il manager italiano, ex Diesel, mantiene tutt’ora.
Trapani ha guidato Bulgari dal 1984 al 2011, anno in cui il marchio italiano è stato acquisito da Lvmh. Dal 2011 al 2014 è stato poi presidente e a.d. delle divisioni orologi e gioielli del gruppo guidato da Bernard Arnault.
Successivamente ha iniziato un’avventura imprenditoriale nel private equity, entrando in Clessidra Sgr come vicepresidente esecutivo: un incarico mantenuto fino a settembre 2016. Trapani è stato anche presidente di Roberto Cavalli (appena acquisito da Damac) in seguito all'acquisizione da parte del fondo italiano.